A conti fatti. La storia e la memoria dell'economia
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"A Conti fatti, la storia e la memoria dell'economia" è il programma di Radio 24 dedicato alla storia dell'economia che punta ad approfondire argomenti, temi, spunti e riflessioni offerti dall'attualità, da libri ed eventi connessi con l'economia per andare insieme indietro nel tempo, così da ricavare spunti utili a farci meglio comprendere i fenomeni complessi con i quali ci confrontiamo quotidianamente. La storia economica è da questo punto di vista uno strumento prezioso perché ci offre importanti chiavi interpretative di lettura e rilettura del passato anche recente. Ne abbiamo più mai bisogno in questa fase di profondi e repentini cambiamenti.
Autore: Radio 24
Ultimo episodio: 26/10/24 22:20
Aggiornamento: 01/11/24 0:10 (Aggiorna adesso)
Il colonialismo italiano inizia nel 1882 con l’occupazione dell’Eritrea e si conclude nel 1960 con l’indipendenza della Somalia. Parliamo della storia delle vicende belliche e politico-istituzionali e delle implicazioni economiche che hanno contraddistinto il periodo coloniale e postcoloniale con Valeria Deplano, autrice con Alessandro Pes del libro “Storia del colonialismo italiano. Politica, cultura e memoria dall’età liberale ai nostri giorni” (Carocci).
Il 23 dicembre 1978 nasceva il Servizio sanitario nazionale, un modello di sanità pubblica ispirato ai principi di universalismo, uguaglianza ed equità e finanziato dalla fiscalità generale. Un modello ora in crisi, come emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe. Ne parliamo con Chiara Giorgi, autrice del libro “Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi” (Laterza) (https:/ / www.laterza.it/ scheda-libro/ ?isbn=9788858155585).
Le crisi che negli ultimi anni hanno investito il mercato finanziario, hanno reso necessario rivedere a più riprese la regolamentazione del settore. Ne parliamo con Maria Cannata, che nel libro “Gestione del debito pubblico e risposta regolamentare alle crisi finanziarie” (Giuffrè) scritto con Laura Lunghi, ripercorre tutte le tappe che hanno segnato la gestione del debito pubblico negli ultimi anni e le scelte operate per mantenere e salvaguardare la fiducia degli investitori.
Il 20 settembre 1943 un gruppo di ufficiali nazisti si presenta nella sede della Banca d’Italia per chiedere la consegna di tutto l’oro contenuto nei caveau. Ma grazie ad uno stratagemma, il direttore generale Niccolò Introna riesce a nascondere parte del tesoro - come racconta Federico Fubini nel libro “L’oro e la patria” (Mondadori).
Fino al 1820, il prodotto pro capite è cresciuto solo dello 0,1% l’anno circa. Negli anni successivi tuttavia, il reddito pro capite europeo è cresciuto di 17 volte, attorno all’1,5% l’anno. Una crescita che ha rivoluzionato benessere e aspettative – come spiega Pierluigi Ciocca nel libro “Del capitalismo, un pregio e tre difetti” (Donzelli).
In un periodo di grandi cambiamenti come quello attuale, quale dovrebbe essere il giusto equilibro tra Stato e mercato? Ne parliamo con Claudio De Vincenti, autore del libro “Per un governo che ami il mercato. Una certa idea di intervento pubblico” (Il Mulino).
Nell’attuale clima di incertezza economica e politica, l’Europa si trova a dovere affrontare una serie di sfide epocali per rilanciare un percorso di crescita economica sostenibile, consolidare la propria presenza internazionale e rafforzare il processo di integrazione. Ne parliamo con Paolo Guerrieri, autore con Pier Carlo Padoan del libro ‘Europa sovrana. Le tre sfide di un mondo nuovo’ (Laterza).
Scuole, biblioteche e strutture sanitarie che operano come luoghi di aggregazione di comunità, case del quartiere e centri culturali che erogano servizi di prossimità: sono anticipazioni di quella che potrebbe essere una nuova generazione di servizi pubblici collaborativi, il cui modo di operare dipende dal contributo pubblico, ma il cui successo è legato a una molteplicità di iniziative che si levano autonome dal basso. Ne parliamo con Michele D’Alena, autore con Ezio Manzini del libro “Fare assieme. Una nuova generazione di servizi pubblici collaborativi” (Egea).
L’evoluzione del lavoro in oltre 150 anni di storia nazionale permette di capire le trasformazioni del nostro paese. Ne parliamo con Fabrizio Loreto, autore con Stefano Gallo del libro “Storia del lavoro nell’Italia contemporanea” (Il Mulino, 424 p., € 32,00).
“Ancora marginali all’inizio del nuovo millennio, i fondi speculativi sono stati poi protagonisti di una vera e propria scalata al potere, hanno cavalcato le crisi, hanno beneficiato dell’operato delle banche centrali e dei governi e hanno sfruttato, accelerandolo, il processo di smantellamento degli Stati sociali e di privatizzazione della società” - scrive Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa, nel suo libro "I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia” (Laterza).
Non esistono modelli univoci del potere, ma ogni esercizio va contestualizzato con la realtà in cui si esprime e confrontato con modelli astratti che ne consentano la lettura. È questa la tesi sostenuta da Luca Baiguini nel suo libro "Fate pace con il potere. Contro la retorica delle leadership" (Egea).
Dopo il 1989, con il superamento del mondo diviso in blocchi, ci si aspettava il trionfo della democrazia. Ma le ultime guerre sono la prova che siamo di fronte a un capitalismo in pieno delirio di onnipotenza, cui fa da contraltare la ritirata dello stato democratico - scrive Fabio Armao, professore di Relazioni internazionali all’Università di Torino, nel suo libro “Capitalismo di sangue, a chi conviene la guerra” (Laterza).
Il 23 aprile il Parlamento europeo ha approvato i testi legislativi che delineano le analisi di sostenibilità del debito pubblico nel medio termine e il confronto tra ogni Stato membro e la Commissione per la definizione di una politica di bilancio appropriata, anche in relazione a piani di riforme e di investimenti. Ne parliamo con Giuseppe Pisauro, che sull’ultimo numero della rivista Il Mulino ha pubblicato l’articolo “La riforma delle regole fiscali europee”.
Qual è il rapporto del liberalismo con lo Stato, con il mercato, con la democrazia? Come si coniuga con la felicità, con la realizzazione personale e con i principali diritti economici e sociali? Ne parliamo con Emanuele Felice, autore con Alberto Mingardi del libro “Libertà contro libertà. Un duello sulla società aperta” (Il Mulino).
Nonostante dagli anni Settanta in poi, quando venne approvata la riforma da cui è nata l’Irpef, si siano susseguiti numerosi tentativi di rivedere e aggiornare il nostro sistema fiscale, la struttura del prelievo resta disomogenea. Ripercorriamo le principali tappe del nostro sistema fiscale dal secondo dopoguerra in poi con Alessandro Santoro, autore del saggio “Il dibattito sulle politiche fiscali in Italia” pubblicato sull’ultimo numero della rivista il Mulino.
Dopo un lungo e complesso tragitto è diventata operativa la riforma del Patto di stabilità, un accordo tra i membri dell’Unione europea che ha l’obiettivo di rendere più chiare e più adattabili alla situazione di ciascun paese le norme sulla sostenibilità dei debiti pubblici nazionali, rendendole allo stesso tempo più favorevoli agli investimenti. Ne parliamo con Marco Buti, autore con Marcello Messori del libro “Europa. Evitare il declino. Glossario per una politica economica europea” (Il Sole 24 Ore).
Nella prima metà degli anni ‘Settanta del secolo scorso, il giovane economista americano Arthur Laffer presentò una funzione che dimostrava come, superato un certo limite, l’aumento della tassazione non coincide sempre con un automatico aumento del gettito fiscale, ma anzi può produrre l’effetto contrario. Quella funzione, passata alla storia come la curva di Laffer, fu poi alla base della politica fiscale di Margaret Thatcher e di Ronald Reagan. Ne parliamo con Roberto Seghetti, autore del libro “Le tasse sono utili, dal sistema fiscale dipendono democrazia e qualità della vita” (Nutrimenti).
Nel 1494 a Tordesillas, una piccola località della Castiglia, veniva firmato un trattato tra Spagna e Portogallo che divideva il mondo in due e inventava di fatto l’Occidente come spazio, comunità e cultura. Nei secoli successivi Europa e Stati Uniti e hanno esteso il loro potere sul resto del mondo. Un fenomeno entrato poi in crisi con la globalizzazione e con la scomparsa delle tradizionali differenze nazionali o regionali – scrive Alessandro Vanoli nel suo libro “L’invenzione dell’Occidente” (Laterza).
Nel 1379 a Lombard Street, la via di Londra dove vivevano i banchieri italiani, viene ucciso il mercante genovese Giano Imperiale. In un paese che sta sperimentando le prime forme di capitalismo, la presenza eccessiva di mercanti e banchieri italiani suscita non pochi malumori, come racconta Amedeo Feniello nel libro ‘Omicidio a Lombard Street’ (Laterza).
Pur tra eccessi e contraddizioni la globalizzazione ha generato benessere, ha consentito un enorme progresso scientifico e ha ridotto i conflitti. Da qualche anno però è entrata in crisi, complice in parte la difficoltà di adattamento da parte dell’economia ai cambiamenti tecnologici ed energetici in atto. Ne parliamo con Marco Magnani, autore del libro "Il grande scollamento. Timori e speranze dopo gli eccessi della globalizzazione” (Egea).
Il ritorno dell’inflazione nel biennio successivo alla pandemia ha riacceso il dibattito sul ruolo della politica monetaria e delle banche centrali. L’aumento dei prezzi di beni energetici e agricoli, in seguito all’invasione dell’Ucraina, si è infatti tradotto in un aumento dell’inflazione, con l’indice dei prezzi al consumo che ha iniziato ad aumentare fin dalla primavera del 2021.Ne parliamo con Francesco Saraceno, autore del libro “Oltre le banche centrali. Inflazione, disuguaglianza e politiche economiche” (Luiss University Press).
Quando e come il grano, per millenni merce scarsa, deperibile e difficile da conservare e trasportare, è diventato una commodity scambiata in immense quantità? Ne parliamo con Carlo Fumian, autore del libro “Pane quotidiano, l’invisibile mercato mondiale del grano tra XIX e XX secolo” (Donzelli).
Di fronte alla crisi provocata dalla pandemia le medie imprese, nella maggioranza dei casi a salda proprietà familiare, hanno dimostrato di saper reagire, adattandosi al nuovo scenario, salvaguardando l’occupazione e mantenendo le fabbriche aperte. Ma chi sono i neocapitalisti familiari? Ne parliamo con Roberto Mania, autore del libro “Capitalisti silenziosi, la rivincita delle imprese familiari” (Egea).
Per far fronte alle sfide epocali che dovrà affrontare nei prossimi anni, l’Unione europea dovrà dotarsi di una maggiore capacità di spesa. Esistono le condizioni per incrementare il bilancio dell’Unione europea? Ne parliamo con Luca Jahier, autore del libro “Fare l’Europa, fare la pace, riflessioni e provocazioni per evitare il collasso del progetto europeo” (Feltrinelli).
Ricorrere all’aumento della spesa pubblica per ragioni elettorali e clientelari è una prassi ormai consolidata, e non solo da noi. Purché si abbia la consapevolezza che il pasto gratis non esiste, che alla fine il conto va saldato, che qualcuno dovrà farlo e che l’unica alternativa è aumentare il debito pubblico. Ne parliamo con Veronica De Romanis, autrice del libro “Il pasto gratis, dieci anni di spesa pubblica senza costi (apparenti)” (Mondadori).
Nell’era post Covid l’inflazione è riapparsa, dopo vent’anni in cui se n’era persa traccia. A dicembre del 2020 il tasso di variazione dell’indice generale dei prezzi nella zona euro era addirittura negativo e pari al -0,3%, ma da allora l’inflazione è esplosa raggiungendo a novembre 2022 il picco del 12,6% in Italia e del 10,6% nella zona euro. Ma che cos'è, di preciso, l'inflazione? Ne parliamo con Tommaso Monacelli, autore del libro “Il prezzo delle mele, l’inflazione oltre i pregiudizi e i luoghi comuni” (Egea).
Il 3 marzo del 1944 si verificò a Balvano, in provincia di Potenza, il più grave e dimenticato disastro ferroviario della storia. Più di 600 persone persero la vita all’interno di una galleria, avvelenati dal monossido di carbonio prodotto da due locomotive a vapore. Ne parliamo con Gian Luca Barneschi, autore del libro “Il disastro dimenticato. Treno 8017, Balvano 1944” (Cantagalli).
L’isolamento forzato degli scorsi anni ha incrementato il desiderio di una migliore conciliazione tra il proprio impiego e la vita privata e nello stesso tempo ha portato ad un ampliamento e ad una trasformazione del mercato del lavoro. Ne parliamo con Paolo Iacci, autore del libro “Smetto quando voglio, il lavoro nel nuovo millennio tra quiet quitting e silenzio organizzativo” (Egea).
Dagli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso in poi, l’Italia ha compiuto notevoli passi in avanti, divenendo una delle maggiori potenze industriali. Ma lo sviluppo impetuoso degli anni del boom economico è stato accompagnato da vulnerabilità, debolezze istituzionali e crescenti disparità tra aree del paese. Ne parliamo con Francesco Giordano, autore del libro “Destinazione euro. Politica, finanza in Italia dal ‘miracolo’ a Maastricht, 1957-1992. La storia di un paese attraverso la sua moneta” (Donzelli).
Se non può fare riferimento ad un programma elaborato da un partito, come fa un ministro tecnico a prendere decisioni politiche? A questa ed altre domande risponde Enrico Giovannini nel libro “I ministri tecnici non esistono” (Laterza).