Reportage


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Radio 24 racconta ogni settimana l'Italia e il mondo attraverso il formato del reportage. Realizzati dalla redazione e dai collaboratori di Radio 24, il racconto sonoro ci porta dall'Ungheria al cuore dell'Africa, dagli ospedali alle discoteche, per parlare di persone e di passioni, di sofferenza e di speranza. Un mondo intero da raccontare attraverso le parole, i suoni e le emozioni raccolte e diffuse attraverso la radio. A partire da quest'anno dedichiamo una parte della nostra produzione a raccontare l'Europa che verrà, attraverso i reportage realizzati in collaborazione con la rete EuranetPlus. A cura di Anna Migliorati.


Autore: Radio 24
Ultimo episodio: 02/11/25 8:50
Aggiornamento: 05/11/25 17:10 (Aggiorna adesso)
Io non ho paura del lupo - di Chiara Albicocco

Sull'Appennino parmense, tra i boschi della Val di Taro, uomini e lupi condividono lo stesso territorio. Chiara Albicocco ha incontrato gli allevatori che ogni giorno convivono con la presenza del grande predatore tornato a popolare le zone collinari e montane della nostra penisola. Con Debora e Gabriele del Podere Bianchi Galli scopriamo che la coesistenza non è semplice ma è possibile, grazie a cani da guardiania ben addestrati e recinzioni elettrificate a protezione delle greggi. Daniele Ecotti e Francesco Romito dell'associazione "Io non ho paura del lupo" ci portano tra i boschi di castagni alla scoperta del lupo italico e del ruolo strategico che riveste per gli ecosistemi naturali. Lo scrittore Tommaso D'Errico riflette sul superamento dei pregiudizi che ancora gravano su questo animale che lotta per la sua sopravvivenza, proprio come noi. 

Venezuela: tra il Nobel a Corina Machado e la guerra al narcotraffico di Trump - di Mario Magarò

Nelle ultime settimane, le immagini diffuse via social da Donald Trump in merito all'affondamento di presunte narco-lanchas nel Mar dei Caraibi, si sono sovrapposte a quelle relative all'assegnazione del premio Nobel per la Pace a Maria Corina Machado, la leader dell'opposizione venezuelana. Due vicende parallele, ma con il Venezuela a fare da comune denominatore e il Governo di Nicolás Maduro da nemico giurato. Se da un lato, infatti, il Nobel assegnato alla Machado proietta la sua lotta politica verso una dimensione definitivamente globale, la guerra al narcotraffico dichiarata da Trump pare essere il preludio a un'escalation di tensione col regime di Caracas, che accusa apertamente il presidente statunitense di preparare un intervento armato in Venezuela.

Micronazioni, uno stato tutto mio - di Andrea Macchioni

Dall'isola delle Rose al ducato del Bardo fino a Flandrensis, passando per l'Appennino tosco-emiliano e l'Antartide: le micronazioni sono intorno a noi, spesso molto più vicine di quanto immaginiamo. Territori al confine tra realtà e immaginazione, le micronazioni non compaiono sulle mappe ufficiali ma esistono davvero: principati, repubbliche, ducati nati dal desiderio di libertà, di gioco o di protesta. Questo reportage è un viaggio nell'universo del micronazionalismo alla scoperta delle ragioni che spingono singoli o piccole comunità a tracciare confini, disegnare bandiere e proclamare la propria sovranità in spazi spesso vasti quanto il giardino di casa.

L'anno dell'audiovisivo: sale e salotti, tutti davanti allo schermo - Di Marta Cagnola

È una tradizione, ormai, fare il punto della situazione del settore dell'audiovisivo a Roma con il MIA | Mercato Internazionale dell'Audiovisivo. Incontri, tendenze, riflessioni sul presente e sul futuro e... dati. Esaminiamo i numeri che emergono dal rapporto annuale dell'Associazione produttori audiovisivi, dallo studio di Anica sui consumi di cinema e piattaforme, dai risultati della lotta antipirateria delle Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali.

Con noi Chiara Sbarigia (Apa), Massimo Scaglioni (Certa, Centro di ricerca sulla televisione e i media audiovisivi dell'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano), Alessandro Usai (Anica) e Federico Rossi Bagnoli (Fapav).

Falcons Ucraina, l'innovazione in tempo di guerra - Gigi Donelli

La guerra delle città e quella della lunga linea di contatto, dove l'avanzata russa nel nord e nell'est impegna le truppe di Kyiv in inferiorità numerica. L'innovazione tecnologica e la catena dei rifornimenti sono fattori decisivi, in questo come in tutti i conflitti. Nella capitale ucraina le start-up si adattano e crescono in questo tempo difficile: incontriamo il CEO e il capo della tecnologia di Falcons, società che è anche punta avanzata di un settore che attira interessi internazionali.

?Cisgiordania, l'odissea dei bambini malati di cancro - di Valentina Furlanetto

La salute dei più piccoli, a partire dai bambini malati di cancro, nei contesti di conflitto e di occupazione militare è a rischio. Accade in Cisgiordania, da più di 70 anni sotto occupazione, dove i piccoli pazienti oncologici sono doppiamente colpiti: dal trauma della malattia e dal trauma del conflitto, della violenza, dell'insicurezza. A circa 10 km a sud di Gerusalemme il Beit Jala Hospital è l'unico ospedale pubblico rimasto in Palestina per la cura del cancro infantile e lotta per restare aperto. "Le cure chemioterapiche si esauriranno in pochi mesi" avverte il Dr. Muhammad, il medico che dirige il reparto oncologico infantile. Ad aiutare il reparto, a corto di fondi, anche una associazione italiana, Sole e Terre. La ong ha anche aperto il Children center, per il supporto psicologico di bambini e famiglie. "Trattiamo i traumi psicologici causati dal cancro ma anche dalla occupazione" spiega Micheal Sansour, direttore del centro. "In Cisgiordania per fare 40 chilometri ci si può impiegare quattro ore e i miei pazienti spesso non riescono neppure ad arrivare" denuncia Farah Fatafta, psicologa del centro. Eliana Gwahli, coordinatrice, racconta che non sono rari i casi di mancanza di cure per l'impossibilità di spostarsi a causa dei checkpoint e i cancelli militari.

Cambiate dalla guerra. Le streghe di Bucha - di Gigi Donelli

Le streghe di Bucha sono un’unità di volontarie donne ucraine addestrate per abbattere i droni russi. Gigi Donelli racconta la loro doppia vita: di giorno impegnate nel proprio lavoro e in famiglia, di notte “turniste” a protezione dei cieli della capitale, diventando così un importante canale di collegamento tra la vita civile e le strutture militari di Kiev.

Gaza, e la pace di Donald - di Valentina Furlanetto

Accordo raggiunto, l'annuncio arriva dalla Casa Bianca e segna l'apertura di una nuova possibilità per la regione segnata da anni di violenza. Valentina Furlanetto ci racconta da Israele e dalla Cisgiordania  le prime ore di un accordo che andrà ora messo alla prova dei fatti.

Nei villaggi della Cisgiordania, tra violenze e minacce dei coloni - di Valentina Furlanetto

Le comunità del West Bank subiscono atti di vandalismo e intimidazioni costanti dagli estremisti israeliani e sono supportati dal governo. Yarin Levin, ministro della Giustizia di Israele ha dichiarato: "Annetteremo la Cisgiordania".

"Vent'anni fa qui abitavano venti famiglie. Dal 7 di ottobre hanno incominciato ad aggredirci quasi quotidianamente e un po' alla volta tutti se ne sono andati. Siamo rimasti noi" dice Koran Basharath, pastore di un villaggio nella Valle del giordano. "Sono violenti e armati" dice Elie Avidor, israeliano, veterano di guerra, oggi "combattente pacifico" contro l'occupazione della Cisgiordania. Anche l'agricoltore israeliano Peretz Gan, come Avidor, lotta per i diritti dei palestinesi. Lui fa parte dei Jordan Valley Activists. "Li supportiamo spiega - sia finanziariamente che legalmente. Quello che facciamo è monitorare la situazione, presidiare il territorio, raccogliere prove degli abusi, fotografie di aggressioni, denunce". Ma queste violenze accadono anche vicino a Ramallah. Padre Bashar è il parroco di Taybe, cittadina cristiana che si sta spopolando a causa delle aggressioni dei coloni.

Figli Nostri - L'istituto penale per i minorenni di Palermo - di Livia Zancaner

Sono siciliani, palermitani, alcuni hanno genitori con un passato in carcere e arrivano da quartieri a rischio. Sono i giovani detenuti dell'istituto penale per i minorenni di Palermo, il Malaspina. A loro negli ultimi anni si sono aggiunti i minori stranieri non accompagnati.  "E' un periodo molto faticoso", racconta la direttrice Clara Pangaro,  "i ragazzi portano con sè tanta rabbia, molti hanno un disagio psichico e necessitano di interventi specifici, difficili da gestire in un carcere". E così basta poco a scatenare tensioni.  "Aspetto la fine della giornata perchè arrivi il giorno dopo", ci raccontano. Per questi ragazzi il momento più bello è quando sentono la famiglia. Quello più brutto la sera, quando restano soli nello loro celle. Perchè ogni carcere, anche per ragazzi, è un posto di sofferenza e di dolore. Ma oltre le mura, quando escono, la società è in grado di accoglierli? 

Il voto in Moldova, al bivio tra Bruxelles e Mosca - di Cristina Carpinelli

Il voto parlamentare in Moldova di questa domenica deciderà il futuro del paese. Si capirà cioè se andrà  verso l’Europa o se tornerà sotto l’influenza russa. Un tema centrale in questo momento storico. La Moldova, due milioni e 600mila abitanti, stretta tra la Romania che è territorio dell'Unione europea a ovest e l'Ucraina a est dilaniata dalla guerra, non è un Paese qualunque per Mosca.

Figli nostri - l’Istituto penale per i minorenni di Bologna - di Maria Piera Ceci

Sono in gran parte minori stranieri non accompagnati e ragazzi di background migratorio. Molti di loro presentano problemi di salute mentale, quasi sempre legati all’uso di sostanze. “Ma molti di questi ragazzi non dovrebbero stare qua dentro” - ci spiega il direttore dell’IPM di Bologna, Lorenzo Roccaro. Ma le comunità sono poche, sovraccariche e spesso sono gli stessi ragazzi a scappare e a finire di nuovo in IPM. E il decreto Caivano ha portato in carcere anche molti minori per resistenza a pubblico ufficiale. “Siamo arrivati a farli dormire per terra sui materassi” - spiega Roccaro. E allora alcuni detenuti sono stati trasferiti temporaneamente dai vari IPM sovraffollati al carcere degli adulti di Bologna.

?Autunno: molto più che foliage - di Roberta Pellegatta

Le foglie autunnali non sono solo uno spettacolo di colori ma giocano un ruolo fondamentale nell’ecosistema.

In questo appuntamento scopriamo come funzionano i cambiamenti stagionali delle foglie, perché sono fondamentali per la terra e come il riscaldamento globale sta influenzando questo ciclo naturale. 

Ospiti: Francesco Ferrini, professore di arboricoltura all'università di Firenze e Elena Mora, paesaggista e curatrice dell'Orto botanico di Genova

Figli Nostri. L'istituto penale per i minorenni Cesare Beccaria di Milano - di Livia Zancaner

Sessantacinque, per lo più minorenni, stranieri e tutti maschi. Reato più frequente: la rapina. Sono i giovani detenuti dell'istituto penale per i minorenni, Cesare Beccaria di Milano, dove negli ultimi anni le criticità sono state tante. Tra queste il sovraffollamento, la scarsità di educatori e agenti, le proteste, le fughe e un sistema carcerario che non è stato in grado di far fronte allo tsunami di minori stranieri non accompagnati, spiega la vicedirettrice Raffaella Messina. Tra loro c'è anche Amed, nome di fantasia. È arrivato in Europa dal Marocco a 13 anni, da solo, nascosto sui camion. Ora è maggiorenne e vuole cambiare vita. Come ha fatto Anas, che aveva solo 14 anni quando è entrato al Beccaria. Ha visto tanta violenza, ma alla fine ha trovato la sua strada, grazie a una comunità che lo ha accolto.

Figli nostri - L'istituto penale per i minorenni di Casal del Marmo a Roma - di Maria Piera Ceci

“Noi facciamo di tutto per chiedere perdono alle vittime del nostro reato, ma anche a tutta la società, però abbiamo bisogno di non essere invisibili”. Così ci parla Maria (nome di fantasia), fra le 10 ragazze ospiti dell’Istituto Penale per i minorenni di Casal del Marmo, a Roma. Con lei anche una cinquantina di ragazzi, in maggioranza stranieri. “Arrivano ragazzi deprivati di tutto, con alle spalle lunghe storie di immigrazione, noi cerchiamo di restituire alla società dei discreti cittadini” – ci spiega il *direttore dell'IPM Giuseppe Chiodo. E qui lo si fa con psicologi, psichiatri, mediatori culturali (mai abbastanza), che li aiutano ad affrontare i loro fantasmi. Ma anche con corsi di italiano, scuola, laboratori di parruccheria e oreficeria. Da questi laboratori sono usciti croci e arredi religiosi per il Vaticano. E da qui è uscita la canzone che accompagna il reportage “Nel gabbio”, realizzata nel laboratorio di musica rap dell'associazione Crisi Come Opportunità nell'ambito del progetto Presidio Culturale Permanente negli IPM.

Carlo Acutis: diventa santo l'influencer di Dio

Da Londra a New York, da Pechino all'Avana la fama di  Carlo Acutis, giovane milanese morto a soli 15 anni per una leucemia fulminante, ha raggiunto  ormai tutto il mondo. A lui sono dedicate scuole, oratori, centri parrocchiali. Il Santuario della Spogliazione ad Assisi, dove riposa il suo corpo è meta continua di pellegrinaggi. Jeans, felpa e scarpe da ginnastica sempre indosso Carlo era un adolescente come tanti, ma  la sua non è una  storia ordinaria tanto da diventare il primo santo millennial.  Ma chi era Carlo Acutis  canonizzato oggi in San Pietro? Cercheremo di raccontarvelo con tantissime testimonianze. Tra le altre le interviste con la mamma Antonia e con Liliana Valverde, mamma di Valeria, la cui guarigione, inspiegabile per la scienza, è il miracolo scelto dal Vaticano per la canonizzazione.

EUROREPORTAGE - Libera circolazione dei servizi: dove va l’Europa? - di Gigi Donelli e Giulia Cannizzaro

Lo scorso aprile, il governo italiano ha notificato alla Commissione Europea una bozza del cosiddetto “decreto piattaforme” che disciplina l’attività delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra domanda e offerta di servizi taxi e NCC, noleggio con conducente, come Uber. Questo provvedimento imporrebbe alle piattaforme obblighi capaci di incidere non solo sull’operatività del servizio, rendendolo scarsamente attrattivo, ma anche sulla possibilità degli stessi di accedere al mercato. Per Bruxelles tutto questo violerebbe le regole del mercato unico. Ma sarà davvero così?

Simboli al Vento. Un Viaggio nel Mondo delle Bandiere - di Andrea Macchioni

Cosa racconta davvero una bandiera? Da semplici oggetti di design a controversi simboli identitari, le bandiere sono ovunque: nei cortei, sugli spalti, fuori dagli edifici pubblici. Questo reportage esplora il significato profondo dei vessilli, attraverso la voce di esperti come Pier Paolo Lugli del CISV e Michael Green di “Flags For Good”, e ci porta fino a Brescia, nel cuore della manifattura artigianale di Bandiere.it. Tra identità collettive fragili, trend politici, codici legali e tentativi di inclusività globale come la bandiera della Terra o quella dell'Unione Europea, scopriamo come un semplice pezzo di stoffa riesca a riassumere la complessità delle identità personali. Un viaggio tra orgoglio, tensioni e speranze sventolate al vento.

Faccine in codice: il linguaggio della camorra nell'era social - di Ivan Torneo

Nel cuore dell'era digitale anche le mafie hanno trovato nuovi strumenti per comunicare, reclutare e intimidire. Così faccine e musiche apparentemente innocue sono diventate il nuovo linguaggio in codice della criminalità organizzata. In questo reportage scopriremo, anche tramite esempi concreti, come boss e baby-gangster della camorra costruiscono online un’immagine romanzata e glamour, tra video virali, citazioni cinematografiche, musiche neomelodiche e trap.

Il linguaggio in codice della camorra: faccine e video virali online

Scopri come boss e baby-gangster usano social, musiche e citazioni per costruire un'immagine glamour e romanzata della criminalità organizzata.

La guerra di Gaza che rischia di travolgere Israele - di Valentina Furlanetto

C'è una crepa in Israele, una piccola fessura che sta diventando sempre più grande. La guerra di Gaza sta distruggendo un popolo, quello palestinese, ma sta anche spaccando il paese. "C'è molto dissenso. C'è una sconnessione fra la gente e il governo. Qui ne va della nostra identità morale" sostiene Nir Hasson, reporter di Haaretz, che ha firmato assieme a due suoi colleghi lo scoop sui soldati israeliani che sparano deliberatamente sui civili davanti ai centri di distribuzione aiuti a Gaza. Dan Eliav è stato un soldato e un ufficiale di marina: "In base alla mia esperienza nell'esercito oggi non ci sono ragioni per continuare questa guerra. Una buona ragione c'era all'inizio, nelle prime settimane o mesi. Ora no. Ora l'unico scopo della guerra di Gaza è mantenere il governo al potere". Avi Tatarsky della associazione Ir Amim è un israeliano che si batte contro le demolizioni e gli espropri delle case di palestinesi nella parte est di Gerusalemme: "c'è una grande parte della società che supporta la guerra come reazione al 7 ottobre, ma anche fra loro oggi molti pensano che l'operazione militare ha esaurito la sua missione e ci si dovrebbe fermare. Quindi oggi il governo fa il contrario di quello che vuole la gente "

Check point Kabul - di Cristina Carpinelli

Quattro anni di regime talebano che cosa hanno prodotto in Afghanistan? La dura segregazione femminile è solo uno degli aspetti della grave crisi umanitaria che sta colpendo il paese. Aumentano i casi di denutrizione, soprattutto tra i bambini. Nella capitale Kabul, aumentano rapine e sparatorie per futili motivi. Il paese è formalmente in pace ma alle prese con una povertà severa che riguarda milioni di persone.

Nei villaggi della Cisgiordania, tra violenze e minacce dei coloni - di Valentina Furlanetto

Le comunità del West Bank subiscono atti di vandalismo e intimidazioni costanti dagli estremisti israeliani e sono supportati dal governo. Yarin Levin, ministro della Giustizia di Israele ha dichiarato: "Annetteremo la Cisgiordania". "Vent'anni fa qui abitavano venti famiglie. Dal 7 di ottobre hanno incominciato ad aggredirci quasi quotidianamente e un po' alla volta tutti se ne sono andati. Siamo rimasti noi" dice Koran Basharath, pastore di un villaggio nella Valle del giordano. "Sono violenti e armati" dice Elie Avidor, israeliano, veterano di guerra, oggi "combattente pacifico" contro l'occupazione della Cisgiordania. Anche l'agricoltore israeliano Peretz Gan, come Avidor, lotta per i diritti dei palestinesi. Lui fa parte dei Jordan Valley Activists. "Li supportiamo – spiega - sia finanziariamente che legalmente. Quello che facciamo è monitorare la situazione, presidiare il territorio, raccogliere prove degli abusi, fotografie di aggressioni, denunce". Ma queste violenze accadono anche vicino a Ramallah. Padre Bashar è il parroco di Taybe, cittadina cristiana che si sta spopolando a causa delle aggressioni dei coloni.

?Libera circolazione, ma attenti ai prezzi di Gigi Donelli e Giulia Cannizzaro

Una confezione di brioche passa da 280 grammi a 270, il detersivo per i piatti passa da un 1 litro a 900 millilitri e nel solito pacchetto di patatine che acquistate al supermercato ci sono 5 o 10 patatine in meno rispetto al solito.

Non è solo un’impressione ma è la cosiddetta shrinkflation, la pratica di ridurre la quantità o la qualità di un prodotto mantenendone invariato il prezzo. L’Italia ha deciso di fronteggiare questo fenomeno attraverso l’introduzione delle etichette anti-shrinkflation. Alcuni Paesi hanno seguito il suo esempio, altri solo parzialmente. La Commissione Europea, invece, blocca Roma e fa scattare il cartellino rosso. 

Afghanistan, ritorno al Panshir - di Cristina Carpinelli

È il Panshir, nelle valli remote dell’Afghanistan, la regione dove il controllo dei talebani si è fatto più forte, spinto dalla  paura che si formino nuove forme di resistenza. Posti di blocco, minacce, arresti, divieti stanno mortificando la popolazione locale. Quattro anni dopo il ritiro  delle truppe internazionali i talebani in Afghanistan se da un lato tentano di riposizionarsi nel contesto internazionale, dall'altro proseguono con una dura  politica di isolamento e repressione soprattutto delle donne. La popolazione femminile afghana, si parla di oltre ventuno milioni di donne, è obbligata a scomparire totalmente dalla sfera sociale: vietato parlare in pubblico, studiare, lavorare. Molte tentano la fuga, altre sostenute dai loro mariti o padri continuano a formarsi usando internet. “La verità è che anche se studio di nascosto con internet da quattro anni non vado più a scuola e ho la sensazione di vivere in una cella”. Racconta una ragazza di diciannove anni, che in lacrime confessa di coltivare ancora il sogno di diventare un medico. La voce di questa ragazza e quella di tante donne nel racconto di Cristina Carpinelli nel suo viaggio nel Panshir.

EUROREPORTAGE - L'Europa al bivio della storia. Tra Vertice Nato e Consiglio Europeo - di Sergio Nava

Una settimana, quella di fine giugno, con ben due vertici cruciali per l'Europa: prima quello Nato a L'Aja, poi il Consiglio Europeo d'estate a Bruxelles. Appuntamenti imprescindibili, per definire la rotta politica dell'UE nei marosi di una geopolitica internazionale segnata da ben due guerre (Ucraina e Medio Oriente) e da un alleato americano sempre più imprevedibile.

In questo Euroreportage da Bruxelles, Sergio Nava fa il punto sui quattro giorni di incontri e negoziati tra Olanda e Belgio, e su quale rotta abbia deciso di intraprendere l'Unione Europea: progressiva indipendenza geostrategica, anche nel settore della difesa, oppure nano politico, subordinato alle decisioni di Washington?

Europa senza frontiere: Schengen al banco di prova - di Gigi Donelli e Giulia Cannizzaro

Quarant’anni fa nasceva Schengen, uno spazio che oggi consente a più di 450 milioni di persone di circolare liberamente tra i paesi membri dell’Unione senza sottoporsi ai controlli di frontiera. All’inizio erano cinque i paesi dell'UE che erano membri. Nel corso del tempo, il perimetro si è ampliato fino a diventare la più vasta zona di libera circolazione al mondo. Oggi, però, sembra che il nastro della storia in Europa si sia riavvolto con il ripristino di controlli e barriere ai confini dei nostri stati. 

Restare o tornare nei borghi dell’Appennino distrutti dal terremoto del 2016 - Di Maria Piera Ceci

II 24 agosto 2016, alle ore 3,36, una scossa di terremoto di magnitudo 6 colpì il cuore dell'Italia, quella zona incastrata fra Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo. 299 persero la vita: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata, 11 a Accumoli. Si piansero i morti, poi per coloro che avevano perso la casa arrivò la sistemazione altrove, sulla costa, negli alberghi. Poi vennero le cosiddette casette, ma per molti ormai la vita era altrove. Molti borghi da quel 2016 hanno rischiato di rimanere deserti. Oggi investimenti sui trasporti, sulla digitalizzazione, aiuti alle imprese e alle start up, stanno facendo rivivere questi paesi dell’Appennino. Ed è questo che si vuole raccontare nel Festival della Restanza e della Tornanza che si svolge a Colli del Tronto, vicino San Benedetto del Tronto, nelle Marche. Ospiti Guido Castelli, commissario straordinario per la riparazione ei ricostruzione post sisma 2016, il direttore artistico del festival Stefano Zurlo e l’imprenditore Stefano Panichi, che costruisce arredi urbani con le macerie del terremoto.

Estate: dalle piante mediterranee il giardino del futuro - di Roberta Pellegatta

Nel giorno del solstizio d'estate andiamo al mare per scoprire il patrimonio verde che caratterizza le nostre coste e costruire, con le piante mediterranee, il giardino del futuro.

Bellissima e spesso profumata, la vegetazione costiera resiste al sole, al caldo, alla siccità arrivando a sopportare il sale.

Caratteristiche che la rendono perfetta per giardini o terrazzi di città che sappiano adattarsi al cambiamento climatico e alla siccità che è ormai purtroppo già una realtà in diverse regioni d'Italia.

Le riflessioni e i consigli per una coltivazione naturale e un giardino sostenibile sono stati raccolti durante il festival del paesaggio litorale "Sale" che si è tenuto lo scorso week-end a Camogli in Liguria.

Tra gli esperti: Alberto Girani, naturalista e già direttore dei parchi protetti liguri dell'Aveto e di Portofino, Elena Mora, paesaggista e curatrice dell'Orto Botanico di Genova e Laura Bianchi, giornalista-giardiniera e direttrice creativa del Festival Sale di Camogli.

Orlov, russi liberi, destino senza patria - di Gigi Donelli

Veterano della difesa dei diritti umani Oleg Orlov è stato uno dei 16 prigionieri liberati dalla Russia il 1 agosto 2024 in uno storico scambio tra Russia e Occidente. Aacceso critico dell'invasione dell'Ucraina, era stato incarcerato per aver "screditato" le azioni dell'esercito russo in Ucraina. Copresidente dell'organizzazione per i diritti umani Memorial, vincitrice del premio Nobel per la pace, aveva più volte affermato di voler rimanere in Russia, nonostante la repressione radicale del dissenso che ha costretto la maggior parte degli altri oppositori a lasciare il Paese. 

Figli Nostri. Chi sono i giovani detenuti in Italia - di Livia Zancaner

Per la prima volta nella storia italiana anche le carceri minorili sono sovraffollate. È l'allarme lanciato dall'associazione Antigone, che nell'ultimo rapporto sulle condizioni di detenzione evidenzia un sovraffollamento in 9 istituti minorili su 17. Fotografia confermata dai dati del ministero della Giustizia, che a maggio 2025 mostra un incremento a quota 600 dei giovani detenuti nelle carceri italiane. Un sovraffollamento che, unito all'uso frequente di psicofarmaci, alla carenza di percorsi rieducativi efficaci e a una serie di altri fattori, ha portato negli ultimi mesi a proteste e rivolte. Ma chi sono e come vivono i minorenni e giovani adulti presenti nelle nostre carceri? Da qui parte il viaggio di Radio24 negli istituti penali minorili italiani. In questa puntata ne parliamo con Susanna Marietti, coordinatrice nazionale Antigone, con il sottosegretario alla giustizia, Andrea Ostellari e con don Claudio Burgio, fondatore della comunità Kayros e cappellano dell'istituto penale per i minorenni di Milano, Cesare Beccaria.

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