Reportage
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Radio 24 racconta ogni settimana l'Italia e il mondo attraverso il formato del reportage. Realizzati dalla redazione e dai collaboratori di Radio 24, il racconto sonoro ci porta dall'Ungheria al cuore dell'Africa, dagli ospedali alle discoteche, per parlare di persone e di passioni, di sofferenza e di speranza. Un mondo intero da raccontare attraverso le parole, i suoni e le emozioni raccolte e diffuse attraverso la radio. A partire da quest'anno dedichiamo una parte della nostra produzione a raccontare l'Europa che verrà, attraverso i reportage realizzati in collaborazione con la rete EuranetPlus.
A cura di Gigi Donelli
Autore: Radio 24
Ultimo episodio: 21/12/25 8:50
Aggiornamento: 21/12/25 12:10 (Aggiorna adesso)
Ci siamo, è inverno. La natura riposa senza però deludere chi la sa osservare. In questa stagione la matematica dei rami nudi svela infatti la struttura frattale degli alberi oltre che i rifugi degli animali, come i nidi di uccelli o roditori, invisibili nelle altre stagioni.
Sempre più raro in città, per il cambiamento climatico, lo spettacolo della neve sui rami spogli, in montagna continuiamo a godere di alberi imbiancati ma chissà per quanto. Il riscaldamento globale sta infatti mettendo a dura prova anche i sempreverdi simboli del natale: gli abeti.
Ne parliamo con Andrea Maroè, dottore Agronomo, arboricoltore, istruttore e tree climber e con Giovanna Olivieri, naturalista, scrittrice e divulgatrice.
"La democrazia è noiosa", dice Fidias Panayiotou, youtuber cipriota da 2,7 milioni di follower ed ex parlamentare europeo. Nada, ragazza lituana di 27 anni, dice che le fake news, la crisi economica e le guerre hanno fatto crescere in lei sfiducia e scetticismo nei confronti dello stato e della democrazia. L'Unione Europea cerca di parare i colpi che arrivano dall'esterno dei suoi confini, ma qualcosa sta succedendo anche al suo interno. La partecipazione salverà l'Unione?
Il carcere minorile di Nisida, fortezza antica a picco sul mare, accoglie poco meno di un'ottantina di ragazzi, soprattutto napoletani e campani. I minori stranieri sono pochi: nell'estate 2024 il loro arrivo massiccio dalle carceri del nord aveva provocato proteste e risse. Anche a Nisida le criticità maggiori sono la carenza di agenti e il sovraffollamento, che è il "nemico numero uno del trattamento", spiegano Silvia Vigilante, educatrice e Paolo Spada, a capo dell'area tecnica. "ll carcere può dare nuove opportunità, mentre fuori è più facile cogliere le occasioni negative", raccontano due giovani, in carcere da anni e che ancora non hanno finito di scontare la loro pena. La scommessa di Nisida e di ogni istituto penale minorile è dimostrare che questi giovani, se seguiti e indirizzati, sono in grado di trovare il loro posto nella società.
In Italia, quando si parla di disabilità, esistono ancora profonde disparità tra nord sud nell'accesso ai servizi. È una frattura, un solco che spesso sembra non essere visto dalle istituzioni. La questione è più culturale che economica. Come conferma ai nostri microfoni anche la ministra delle disabilità Locatelli. Gli investimenti sono stati fatti a livello nazionale, ma spesso sono soldi che localmente non si trasformano in progetti reali. Una cosa che va a incidere profondamente sulla qualità della vita di chi ha una disabilità, soprattutto cognitiva. Come ci hanno confermato le associazioni che rappresentano le famiglie di persone con disabilità.
Sicurezza sociale o sicurezza militare? É questo il dilemma per molte cancellerie europee che si trovano a dover affrontare la minaccia ibrida e il progressivo disinteresse americano per la difesa dell'alleato europeo. Quando un Paese deve reagire a minacce esterne o a tensioni geopolitiche la risposta più immediata è spesso l'aumento del budget per la difesa. Ma cosa significa tutto questo per il welfare?
Andre Tyson - nome d'arte - si è tatuato sulla pelle la piazza con le tre torri e il simbolo del suo quartiere di Cernusco sul Naviglio: Q3Torri, quartiere tre torri. "Andre è la parte più pulita di me. Tyson è la parte più oscura che riguarda il mio passato, le mie scelte, le situazioni difficili che ho superato e che mi hanno portato a essere quello che sono oggi", ci racconta. Andre e i suoi amici poco più che ventenni a marzo di quest'anno hanno fondato un'associazione no profit, l'associazione Q3T. L'obiettivo: riqualificare Milano est attraverso l'integrazione e l'inclusione sociale e creare centri di aggregazione per i ragazzi e le ragazze delle periferie. Luoghi dove i problemi legati allo spaccio, alla noia, alla monotonia e le difficoltà economiche rischiano di non dare ai giovani il futuro che meritano.
Non solo terre rare e magneti, la relazione ad alta tensione tra Stati Uniti e Cina è il principale fattore di incertezza che influenza i mercati agricoli globali. E la soia è la regina in grado di mettere sotto scacco il re americano. Una guerra commerciale che parte da lontano con impatti sulla filiera agroalimentare italiana, grandi Dop comprese. Ne parliamo con Annachiara Saguatti, Market Intelligence di Aretè e con Enrico Zavaglia, Trading Director di Cereal Docks.
Sono passati nove anni da quando Michela Noli è stata uccisa dal suo ex marito. Era il 15 maggo 2016. Da quel giorno i suoi genitori, Paola e Massimo, organizzano eventi di sensibilizzazione, soprattutto per i giovani. "Ragazze e ragazzi dovete parlare, raccontare", dice la mamma di Michela, Paola Alberti, perchè spesso chi si trova in una situazione di violenza non riesce a cogliere i segnali di pericolo. "Quello che chiediamo è di non tacere, non girarsi dall'altra parte", prosegue. Una consapevolezza che deve arrivare anche ai più giovani e deve essere insegnata a scuola.
Mentre ci avviciniamo al 25 novembre, giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne, raccontiamo l'impegno di chi vuole trasformare il proprio dolore nel sostegno per gli altri. Come fa Gino Cecchettin, con la fondazione che porta il nome di sua figlia Giulia.
Cinque anni fa i giornalisti argentini non riuscivano a pronunciare quella parola che nessuno voleva sentire. Tutti i programmi televisivi si preparavano a quel momento come se quella triste notizia riguardasse un amico, un fratello o un papà. Diego stava male, era stato operato al cervello pochi giorni prima e, inspiegabilmente, dimesso per continuare la sua degenza, senza nessuna cura particolare, in una casa che si trovava in una città vicina a Buenos Aires. La notizia funesta arriva il 25 novembre dell'anno 2020: Diego Maradona è morto.
Ma quale Maradona è morto quel mezzogiorno di 5 anni fa? È morto il campione o è morto l'amico? È morto chi meglio rappresentava quello che gli argentini chiamano l'essere nazionale, o è morta una divinità laica? È morto un uomo pieno d'ombre o è morto l'uomo che ha fatto illuminare di più i sorrisi del popolo argentino?
Un progetto, unico nel Mediterraneo e in Europa, nasce a Taranto. È dedicato a uno degli animali che da sempre ci affascinano e che con Taranto ha un rapporto millenario tanto da essere il simbolo della città: il delfino. Si tratta del "San Paolo Dolphin Refuge" il primo rifugio marino per delfini provenienti da acquari, delfinari o centri di ricerca. Completata la grande vasca, in un'area marina protetta, questo progetto servirà a riconsegnare una vita naturale e dignitosa ai delfini vissuti in cattività e insieme ad approfondire gli studi su questi cetacei iniziati a Taranto nel 2009 dalla "Ionian Dolphin Conservation".
La "control room" del rifugio sarà sulla terraferma presso il centro "Ketos" hub culturale marino creato nel settecentesco Palazzo Amati restituito alla città grazie alla collaborazione tra il comune di Taranto e "Fondazione con il Sud".
Mentre gli Stati Uniti continuano ad accumulare mezzi e uomini nei Caraibi, il Governo di Nicolás Maduro serra le fila e cerca di compattarsi. Un regime ininterrottamente al potere dal 2013, prosecuzione di quello ereditato da Hugo Chávez, di cui ha assimilato contenuti e connotati. Dal decisivo appoggio dell'Esercito allo sfruttamento delle risorse naturali del paese, su tutte oro e petrolio, tra corruzione e legami con bande criminali e la guerriglia colombiana, sono molteplici gli attori e le dinamiche su cui si fonda la continuità del regime madurista. Senza dimenticare il controllo del tessuto sociale venezuelano, evitando che possano generarsi cambiamenti tra i palazzi del potere di Caracas.
In un'Italia in pieno inverno demografico, con un tasso di laureati sotto la media europea e con un numero di NEET sempre troppo alto, si sperimentano nuovi modi di fare orientamento nelle scuole: non più solo informazioni sui percorsi possibili dopo il diploma, ma esperienze. A partire dall'incontro con imprese e enti di formazione, nella due giorni di OrientaTalenti, che si sono svolti il 6 e 7 novembre al Mind Milano Innovation District, un luogo di forti contaminazioni dove convivono aziende ad alta tecnologia, università, ITS Academy.
Ancora un appuntamento con la situazione dell'audiovisivo in questo periodo dell'anno in cui si tirano le somme del settore con il MIa, Mercato internazionale dell'audiovisivo. Incontri, tendenze, riflessioni sul presente e sul futuro. Abbiamo già parlato in un primo reportage di dati, di numeri. Ora è il momento di incontrare i protagonisti: talenti e professionalità, tra tradizione e incognite del futuro. Parliamo di ruoli classici, come quello del produttore, di temi sempre più attuali, come il documentario, e delle sfide del futuro, con l'impatto dell'intelligenza artificiale nella creatività.
Affrontiamo questi temi con Marina Marzotto (presidentessa di Dedalus, alleanza dei produttori originari), Riccardo Tozzi (fondatore di Cattleya), Thom Zimny (regista e montatore, vincitore di Emmy e Grammy) e Lorenzo "LRNZ" Ceccotti, disegnatore, designer e autore, attivo in EGAIR (European Guild for Artificial Intelligence Regulation).
Sull'Appennino parmense, tra i boschi della Val di Taro, uomini e lupi condividono lo stesso territorio. Chiara Albicocco ha incontrato gli allevatori che ogni giorno convivono con la presenza del grande predatore tornato a popolare le zone collinari e montane della nostra penisola. Con Debora e Gabriele del Podere Bianchi Galli scopriamo che la coesistenza non è semplice ma è possibile, grazie a cani da guardiania ben addestrati e recinzioni elettrificate a protezione delle greggi. Daniele Ecotti e Francesco Romito dell'associazione "Io non ho paura del lupo" ci portano tra i boschi di castagni alla scoperta del lupo italico e del ruolo strategico che riveste per gli ecosistemi naturali. Lo scrittore Tommaso D'Errico riflette sul superamento dei pregiudizi che ancora gravano su questo animale che lotta per la sua sopravvivenza, proprio come noi.
Nelle ultime settimane, le immagini diffuse via social da Donald Trump in merito all'affondamento di presunte narco-lanchas nel Mar dei Caraibi, si sono sovrapposte a quelle relative all'assegnazione del premio Nobel per la Pace a Maria Corina Machado, la leader dell'opposizione venezuelana. Due vicende parallele, ma con il Venezuela a fare da comune denominatore e il Governo di Nicolás Maduro da nemico giurato. Se da un lato, infatti, il Nobel assegnato alla Machado proietta la sua lotta politica verso una dimensione definitivamente globale, la guerra al narcotraffico dichiarata da Trump pare essere il preludio a un'escalation di tensione col regime di Caracas, che accusa apertamente il presidente statunitense di preparare un intervento armato in Venezuela.
Dall'isola delle Rose al ducato del Bardo fino a Flandrensis, passando per l'Appennino tosco-emiliano e l'Antartide: le micronazioni sono intorno a noi, spesso molto più vicine di quanto immaginiamo. Territori al confine tra realtà e immaginazione, le micronazioni non compaiono sulle mappe ufficiali ma esistono davvero: principati, repubbliche, ducati nati dal desiderio di libertà, di gioco o di protesta. Questo reportage è un viaggio nell'universo del micronazionalismo alla scoperta delle ragioni che spingono singoli o piccole comunità a tracciare confini, disegnare bandiere e proclamare la propria sovranità in spazi spesso vasti quanto il giardino di casa.
È una tradizione, ormai, fare il punto della situazione del settore dell'audiovisivo a Roma con il MIA | Mercato Internazionale dell'Audiovisivo. Incontri, tendenze, riflessioni sul presente e sul futuro e... dati. Esaminiamo i numeri che emergono dal rapporto annuale dell'Associazione produttori audiovisivi, dallo studio di Anica sui consumi di cinema e piattaforme, dai risultati della lotta antipirateria delle Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali.
Con noi Chiara Sbarigia (Apa), Massimo Scaglioni (Certa, Centro di ricerca sulla televisione e i media audiovisivi dell'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano), Alessandro Usai (Anica) e Federico Rossi Bagnoli (Fapav).
La guerra delle città e quella della lunga linea di contatto, dove l'avanzata russa nel nord e nell'est impegna le truppe di Kyiv in inferiorità numerica. L'innovazione tecnologica e la catena dei rifornimenti sono fattori decisivi, in questo come in tutti i conflitti. Nella capitale ucraina le start-up si adattano e crescono in questo tempo difficile: incontriamo il CEO e il capo della tecnologia di Falcons, società che è anche punta avanzata di un settore che attira interessi internazionali.
La salute dei più piccoli, a partire dai bambini malati di cancro, nei contesti di conflitto e di occupazione militare è a rischio. Accade in Cisgiordania, da più di 70 anni sotto occupazione, dove i piccoli pazienti oncologici sono doppiamente colpiti: dal trauma della malattia e dal trauma del conflitto, della violenza, dell'insicurezza. A circa 10 km a sud di Gerusalemme il Beit Jala Hospital è l'unico ospedale pubblico rimasto in Palestina per la cura del cancro infantile e lotta per restare aperto. "Le cure chemioterapiche si esauriranno in pochi mesi" avverte il Dr. Muhammad, il medico che dirige il reparto oncologico infantile. Ad aiutare il reparto, a corto di fondi, anche una associazione italiana, Sole e Terre. La ong ha anche aperto il Children center, per il supporto psicologico di bambini e famiglie. "Trattiamo i traumi psicologici causati dal cancro ma anche dalla occupazione" spiega Micheal Sansour, direttore del centro. "In Cisgiordania per fare 40 chilometri ci si può impiegare quattro ore e i miei pazienti spesso non riescono neppure ad arrivare" denuncia Farah Fatafta, psicologa del centro. Eliana Gwahli, coordinatrice, racconta che non sono rari i casi di mancanza di cure per l'impossibilità di spostarsi a causa dei checkpoint e i cancelli militari.
Le streghe di Bucha sono un’unità di volontarie donne ucraine addestrate per abbattere i droni russi. Gigi Donelli racconta la loro doppia vita: di giorno impegnate nel proprio lavoro e in famiglia, di notte “turniste” a protezione dei cieli della capitale, diventando così un importante canale di collegamento tra la vita civile e le strutture militari di Kiev.
Accordo raggiunto, l'annuncio arriva dalla Casa Bianca e segna l'apertura di una nuova possibilità per la regione segnata da anni di violenza. Valentina Furlanetto ci racconta da Israele e dalla Cisgiordania le prime ore di un accordo che andrà ora messo alla prova dei fatti.
Le comunità del West Bank subiscono atti di vandalismo e intimidazioni costanti dagli estremisti israeliani e sono supportati dal governo. Yarin Levin, ministro della Giustizia di Israele ha dichiarato: "Annetteremo la Cisgiordania".
"Vent'anni fa qui abitavano venti famiglie. Dal 7 di ottobre hanno incominciato ad aggredirci quasi quotidianamente e un po' alla volta tutti se ne sono andati. Siamo rimasti noi" dice Koran Basharath, pastore di un villaggio nella Valle del giordano. "Sono violenti e armati" dice Elie Avidor, israeliano, veterano di guerra, oggi "combattente pacifico" contro l'occupazione della Cisgiordania. Anche l'agricoltore israeliano Peretz Gan, come Avidor, lotta per i diritti dei palestinesi. Lui fa parte dei Jordan Valley Activists. "Li supportiamo spiega - sia finanziariamente che legalmente. Quello che facciamo è monitorare la situazione, presidiare il territorio, raccogliere prove degli abusi, fotografie di aggressioni, denunce". Ma queste violenze accadono anche vicino a Ramallah. Padre Bashar è il parroco di Taybe, cittadina cristiana che si sta spopolando a causa delle aggressioni dei coloni.
Sono siciliani, palermitani, alcuni hanno genitori con un passato in carcere e arrivano da quartieri a rischio. Sono i giovani detenuti dell'istituto penale per i minorenni di Palermo, il Malaspina. A loro negli ultimi anni si sono aggiunti i minori stranieri non accompagnati. "E' un periodo molto faticoso", racconta la direttrice Clara Pangaro, "i ragazzi portano con sè tanta rabbia, molti hanno un disagio psichico e necessitano di interventi specifici, difficili da gestire in un carcere". E così basta poco a scatenare tensioni. "Aspetto la fine della giornata perchè arrivi il giorno dopo", ci raccontano. Per questi ragazzi il momento più bello è quando sentono la famiglia. Quello più brutto la sera, quando restano soli nello loro celle. Perchè ogni carcere, anche per ragazzi, è un posto di sofferenza e di dolore. Ma oltre le mura, quando escono, la società è in grado di accoglierli?
Il voto parlamentare in Moldova di questa domenica deciderà il futuro del paese. Si capirà cioè se andrà verso l’Europa o se tornerà sotto l’influenza russa. Un tema centrale in questo momento storico. La Moldova, due milioni e 600mila abitanti, stretta tra la Romania che è territorio dell'Unione europea a ovest e l'Ucraina a est dilaniata dalla guerra, non è un Paese qualunque per Mosca.
Sono in gran parte minori stranieri non accompagnati e ragazzi di background migratorio. Molti di loro presentano problemi di salute mentale, quasi sempre legati all’uso di sostanze. “Ma molti di questi ragazzi non dovrebbero stare qua dentro” - ci spiega il direttore dell’IPM di Bologna, Lorenzo Roccaro. Ma le comunità sono poche, sovraccariche e spesso sono gli stessi ragazzi a scappare e a finire di nuovo in IPM. E il decreto Caivano ha portato in carcere anche molti minori per resistenza a pubblico ufficiale. “Siamo arrivati a farli dormire per terra sui materassi” - spiega Roccaro. E allora alcuni detenuti sono stati trasferiti temporaneamente dai vari IPM sovraffollati al carcere degli adulti di Bologna.
Le foglie autunnali non sono solo uno spettacolo di colori ma giocano un ruolo fondamentale nell’ecosistema.
In questo appuntamento scopriamo come funzionano i cambiamenti stagionali delle foglie, perché sono fondamentali per la terra e come il riscaldamento globale sta influenzando questo ciclo naturale.
Ospiti: Francesco Ferrini, professore di arboricoltura all'università di Firenze e Elena Mora, paesaggista e curatrice dell'Orto botanico di Genova
Sessantacinque, per lo più minorenni, stranieri e tutti maschi. Reato più frequente: la rapina. Sono i giovani detenuti dell'istituto penale per i minorenni, Cesare Beccaria di Milano, dove negli ultimi anni le criticità sono state tante. Tra queste il sovraffollamento, la scarsità di educatori e agenti, le proteste, le fughe e un sistema carcerario che non è stato in grado di far fronte allo tsunami di minori stranieri non accompagnati, spiega la vicedirettrice Raffaella Messina. Tra loro c'è anche Amed, nome di fantasia. È arrivato in Europa dal Marocco a 13 anni, da solo, nascosto sui camion. Ora è maggiorenne e vuole cambiare vita. Come ha fatto Anas, che aveva solo 14 anni quando è entrato al Beccaria. Ha visto tanta violenza, ma alla fine ha trovato la sua strada, grazie a una comunità che lo ha accolto.
“Noi facciamo di tutto per chiedere perdono alle vittime del nostro reato, ma anche a tutta la società, però abbiamo bisogno di non essere invisibili”. Così ci parla Maria (nome di fantasia), fra le 10 ragazze ospiti dell’Istituto Penale per i minorenni di Casal del Marmo, a Roma. Con lei anche una cinquantina di ragazzi, in maggioranza stranieri. “Arrivano ragazzi deprivati di tutto, con alle spalle lunghe storie di immigrazione, noi cerchiamo di restituire alla società dei discreti cittadini” – ci spiega il *direttore dell'IPM Giuseppe Chiodo. E qui lo si fa con psicologi, psichiatri, mediatori culturali (mai abbastanza), che li aiutano ad affrontare i loro fantasmi. Ma anche con corsi di italiano, scuola, laboratori di parruccheria e oreficeria. Da questi laboratori sono usciti croci e arredi religiosi per il Vaticano. E da qui è uscita la canzone che accompagna il reportage “Nel gabbio”, realizzata nel laboratorio di musica rap dell'associazione Crisi Come Opportunità nell'ambito del progetto Presidio Culturale Permanente negli IPM.
Da Londra a New York, da Pechino all'Avana la fama di Carlo Acutis, giovane milanese morto a soli 15 anni per una leucemia fulminante, ha raggiunto ormai tutto il mondo. A lui sono dedicate scuole, oratori, centri parrocchiali. Il Santuario della Spogliazione ad Assisi, dove riposa il suo corpo è meta continua di pellegrinaggi. Jeans, felpa e scarpe da ginnastica sempre indosso Carlo era un adolescente come tanti, ma la sua non è una storia ordinaria tanto da diventare il primo santo millennial. Ma chi era Carlo Acutis canonizzato oggi in San Pietro? Cercheremo di raccontarvelo con tantissime testimonianze. Tra le altre le interviste con la mamma Antonia e con Liliana Valverde, mamma di Valeria, la cui guarigione, inspiegabile per la scienza, è il miracolo scelto dal Vaticano per la canonizzazione.













