Focus economia


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Focus economia è il programma quotidiano dedicato all'approfondimento dei temi dell'attualità dell'economia e della finanza, realizzato con i protagonisti della giornata economico finanziaria e il contributo di giornalisti e analisti de Il Sole 24 ORE. L'obiettivo della trasmissione è di spiegare e analizzare, in termini comprensibili anche "ai non addetti ai lavori", i temi più interessanti della giornata. Appuntamento fisso per i commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa. 


Autore: Radio 24
Ultimo episodio: 04/07/25 17:09
Aggiornamento: 05/07/25 22:10 (Aggiorna adesso)
L'altra faccia del "mismatch": istruzione alta, salari bassi

Negli ultimi dieci anni, in Italia è aumentato il livello medio di istruzione dei lavoratori, ma la domanda di lavoro non si è adeguata di pari passo. Questo ha generato una crescente diffusione della sovraqualificazione, in particolare tra giovani e donne, ovvero situazioni in cui i lavoratori svolgono mansioni inferiori rispetto al proprio titolo di studio o ambito di formazione. Il fenomeno, analizzato dal rapporto "Il mismatch di qualifiche nel mercato del lavoro italiano" realizzato da Area Studi Legacoop con Prometeia, evidenzia come il disallineamento tra competenze offerte e richieste dal sistema produttivo comporti conseguenze rilevanti anche sul piano salariale. Nel 2022 i lavoratori italiani avevano in media 12,6 anni di istruzione, contro gli 11,3 del 2011, con un aumento particolarmente marcato tra i 35-44enni. Tuttavia, l'incremento dell’istruzione non è stato accompagnato da un pari aumento nei requisiti formativi richiesti dalle imprese. Di conseguenza, la quota di lavoratori sovraqualificati è salita dal 7,8% al 12,7%, mentre quella dei sottovalutati è scesa all'8,1%. In media, nel 2022, si registra un eccesso di istruzione di 0,8 anni per lavoratore. I settori che maggiormente hanno trainato la domanda di lavoro - agricoltura, attività minerarie, manifattura, commercio, trasporti, logistica, alloggio e ristorazione - sono anche quelli dove più si riscontra questa discrepanza. In particolare, nei settori industriali ogni anno di studio in eccesso viene remunerato solo al 67% del valore che avrebbe se perfettamente allineato alla posizione lavorativa. Al contrario, chi è sottoqualificato subisce una penalizzazione salariale con un rendimento marginale negativo, pari al 50%. Questo scenario conferma come il mismatch tra formazione e occupazione rappresenti una sfida strutturale per l’economia italiana, con effetti diretti sull’efficienza del mercato del lavoro e sulla valorizzazione del capitale umano. Ne parliamo proprio con Stefania Tomasini, Senior Partner responsabile analisi per l'Italia di Prometeia

Istat, 24,3 milioni occupati a maggio, nuovo record dal 2004

A maggio 2025 l’occupazione in Italia ha toccato un nuovo record storico dal 2004: 24,3 milioni di lavoratori. L’aumento riguarda soprattutto i dipendenti permanenti e gli autonomi, mentre calano i contratti a termine. Rispetto a maggio 2024 ci sono 408mila occupati in più. Crescono anche il tasso di occupazione (62,9%) e quello di disoccupazione (6,5%), mentre scende l’inattività (32,6%). Parallelamente, uno studio Legacoop-Prometeia evidenzia un paradosso strutturale: i lavoratori italiani hanno livelli di istruzione sempre più alti, ma il mercato non premia le competenze in eccesso, retribuite solo al 67% del loro valore. Interviene Francesco Seghezzi, presidente Fondazione ADAPT.

Northvolt, addio al sogno europeo delle batterie

Fallisce Northvolt in Svezia, la startup simbolo della sfida europea alla Cina nel settore batterie per auto elettriche. Lo stabilimento di Skellefteå chiude definitivamente, lasciando a casa oltre 300 lavoratori (su 900) e coinvolgendo in totale più di 5.000 persone. Tra le cause: mancato sostegno pubblico, ritardi produttivi, cancellazione di un ordine BMW da 2 miliardi e la revoca di un maxi-finanziamento da 5 miliardi. L’intero settore europeo è in crisi: altri progetti, come quelli di SVOLT e ACC, sono stati fermati. Resta in piedi solo l’attività di Northvolt in Germania, Polonia e Nord America. Ne parliamo con Stefano Passerini, Helmholtz Institute Ulm.

Ania, l'Italia poco protetta, serve un patto con le istituzioni

Giovanni Liverani, presidente Ania, propone un “patto per un’Italia protetta” tra pubblico e privato, per rafforzare il sistema socio-economico. L’Italia è sottoassicurata: solo l’1,1% del PIL è destinato a premi assicurativi non auto (contro il 2,6% della media UE). Solo il 7% delle abitazioni e imprese è coperto contro le catastrofi naturali. Liverani chiede più previdenza integrativa e un sistema sanitario potenziato anche tramite assicurazioni. Giorgetti sottolinea come gran parte della spesa sanitaria privata sia “out of pocket”, senza copertura assicurativa. Il commento è di Alessandra Schepisi, Radio 24.

?Dollaro debole, il peggiore inizio d’anno dal 1973: riflessi su export, Borse e debito Usa

Il dollaro ha perso il 10% nei primi sei mesi del 2025, penalizzato dall’incertezza sull’economia americana e dai dubbi sulla tenuta dei conti pubblici dopo il ritorno di Trump. L’euro, nello stesso periodo, è salito del 13%. Male per i consumatori Usa e per l’attrattività degli asset americani, bene per l’export statunitense. Ma la fuga dagli asset in dollari mina il ruolo del Tesoro come bene rifugio, mentre l’S&P 500 vola solo in apparenza: convertito in euro, guadagna appena il 15%. Ne parliamo con Maximilian Cellino Il Sole 24 Ore.

Riapre l’Autostrada Ferroviaria Alpina, ma senza autisti resta un’infrastruttura monca

Il 18 giugno Italia e Francia hanno trovato un accordo per la riattivazione dell’Autostrada Ferroviaria Alpina tra Aiton e Orbassano, chiusa da aprile per il taglio dei fondi. Il servizio dovrebbe riprendere entro l’autunno e, per la prima volta, sarà aperto alla concorrenza di più operatori ferroviari. Ma mentre l’infrastruttura si rimette in moto, il settore è bloccato da una carenza cronica di autisti: secondo Unioncamere, entro agosto servono quasi 14.400 nuovi conducenti, ma più della metà è difficile da reperire. E senza manodopera, nessuna intermodalità potrà funzionare. Con Enzo Pompilio, presidente FAI Torino.

L’Ue alza la voce contro i dazi di Trump, ma le armi negoziali sono finite

Nell'incontro a Washington il commissario Ue Maros Sefcovic porterà una linea più dura: Bruxelles vuole la revoca immediata dei dazi Usa e punta a esenzioni su farmaci, semiconduttori, aerei e alcolici. In cambio, offre più acquisti di GNL e investimenti nei settori tech e Difesa americana. L’Europa ha ormai poco margine: realisticamente, non può ambire a una soluzione migliore di dazi al 10%. La scadenza del 9 luglio incombe, ma un’intesa di principio potrebbe arrivare già questa settimana. Ne parliamo con Adriana Cerretelli Il Sole 24 Ore.

???Istat, sale il potere d'acquisto delle famiglie (+0,9%)

Il potere d'acquisto delle famiglie si conferma su un sentiero di crescita nei primo trimestre 2025 che, iniziato nel primo trimestre 2023, era stato interrotto solo durante l'ultimo trimestre del 2024. Nello stesso arco temporale, i dati mostrano un lieve aumento della propensione al risparmio, stimata su livelli relativamente alti rispetto a quelli medi degli ultimi tre anni. Secondo l'Istat il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è salito dell'1,8% rispetto al trimestre precedente in termini nominali, i consumi sono cresciuti dell'1,2%. La propensione al risparmio è stimata al 9,3%, in rialzo di 0,6 punti percentuali. Il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,9%, scontando un aumento dello 0,9% dei prezzi. A giugno 2025, secondo le stime preliminari, l'inflazione sale leggermente portandosi all'1,7% dall'1,6% di maggio. L'Istat precisa che l'aumento dei prezzi al consumo su base mensile è dello 0,2%.
Nel primo trimestre del 2025 il quadro di finanza pubblica registra un indebitamento maggiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, a causa di una crescita più marcata delle uscite rispetto alle entrate. Secondo i dati Istat, nei primi tre mesi di quest'anno l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stimato al -8,5% (-8,2% nello stesso trimestre del 2024). Il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un'incidenza sul Pil del -4,7% (-4,8% nel primo trimestre del 2024).
Il commento di Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.

Segni di distensione tra USA e Canada

Il Canada nella prima mattina italiana ha annunciato la sospensione della tassa sui servizi digitali (DST) per le big tech americane tra cui Alphabet, Meta e Amazon nel tentativo di riavviare i colloqui commerciali con Washington. Questa distensione tra Canada e Stati Uniti arriva due giorni dopo che il Presidente americano ha interrotto i colloqui, descrivendo la digital tax come un "colpo diretto ed evidente" agli Stati Uniti. Il primo ministro canadese Mark Carney e il presidente Donald Trump hanno concordato di riprendere formalmente i negoziati con l'obiettivo di raggiungere un accordo entro il 21 luglio. La tassa, introdotta lo scorso anno con un'aliquota del 3%, avrebbe comportato un esborso stimato in 5,9 miliardi di dollari canadesi in cinque anni da parte delle imprese USA, e rischiava di provocare pesanti ritorsioni. Trump aveva dichiarato venerdì di aver sospeso i colloqui e minacciato tariffe aggiuntive sui beni canadesi, promettendo novità entro una settimana. Il Canada, primo fornitore di acciaio e alluminio agli Stati Uniti, è già soggetto a un regime tariffario autonomo.
Entrano poi oggi in vigore le riduzioni tariffarie per i prodotti automobilistici e aerospaziali britannici esportati negli Stati Uniti. Lo ha annunciato il governo di Londra, che ha definito l'accordo con Washington un "importante sostegno" ai settori strategici nazionali. L'intesa, siglata a maggio, prevede il taglio dei dazi sulle auto dal 27,5% al 10% (fino a un massimo di 100mila veicoli all'anno) e la rimozione dei dazi del 10% sui motori aeronautici, come quelli prodotti dalla Rolls Royce. In cambio, il Regno Unito ha accettato di aprire il proprio mercato a maggiori quantità di etanolo e carne bovina statunitense con riserva sul rispetto degli standard sanitari britannici. Nonostante i progressi, resta aperta la questione delle esenzioni sui dazi per acciaio e alluminio (attualmente al 25%), su cui si continua a negoziare senza una scadenza definita.
Alessandro Platerotti, direttore di Newsmondo.it è intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni.

Ecco nuovo decreto flussi, 500mila ingressi in 3 anni. Ma lo strumento funziona?

È terminata nel primo pomeriggio dopo circa mezz ora a palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri. All esame del governo ci dovrebbe essere stato il decreto flussi con cui vengono definite le quote di ingressi dei migranti regolari. Il Dpcm dovrebbe consentire consentire 500mila arrivi per il triennio 2026-2028 tra lavoratori stagionali e non, colf e badanti.
Nello specifico dopo i 450mila del triennio 2023-2025. Il governo si prepara a varare il nuovo decreto flussi che stabilisce 164.850 quote per il 2026, 165.850 per il 2027 e 166.850 per il 2028.
Il percorso di approvazione prevede che venga poi inviato al Parlamento, per i pareri delle Commissioni parlamentari competenti, e alla Conferenza Stato Regioni, prima di tornare in Consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva. L'obiettivo è il varo prima della pausa estiva ma i tempi sono stretti.
Tra le novità ci dovrebbe essere il debutto della suddivisione delle quote anche su base regionale, per evitare truffe e fare in modo che le quote rispecchino il più possibile i reali fabbisogni di manodopera. Per quanto riguarda il lavoro subordinato non stagionale è inoltre probabile che vengano indicati solo i settori produttivi ammessi e non anche le figure professionali (il decreto flussi 2023-2025 prevedeva oltre ai settori - edilizia, autotrasporto merci per conto terzi, turistico/ alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare, cantieristica navale, trasporto passeggeri con autobus e pesca - anche acconciatori, elettricisti e idraulici).
La fase di precompilazione delle domande dovrebbe svolgersi in autunno come lo scorso anno ma allungata (era di un mese) per andare incontro alle richieste delle associazioni imprenditoriali poiché l'aumento dei controlli anti truffa introdotto dal Dl 145/ 2024 ha reso la procedura più complicata. La stretta è riuscita comunque a ridurre fortemente il numero di domande che nella tornata di click day di marzo 2024 erano state oltre 700mila. Nei click day di febbraio 2025 sono state invece 174mila (aggiornamento al 18 marzo scorso) e tranne che per l'assistenza domestica, inferiori delle quote.
L'intervento di Enrico Di Pasquale, ricercatore Fondazione Moressa a Focus Economia.

Prometeia, Pil secondo trimestre verso frenata a 0,1%. L Italia tiene, ma per quanto?

"La crescita del Pil italiano nel secondo trimestre sarebbe rallentata a +0,1%, con la prospettiva di una prosecuzione frenata dall'incertezza nella seconda parte dell'anno. Il 2025 si chiuderebbe quindi con una crescita media dello 0,6%" di cui 0,4 punti percentuali dovuti a spese finanziate dagli aiuti europei del Pnrr. Lo scrive Prometeia nell'aggiornamento trimestrale delle sue previsioni. Nel primo trimestre 2025 l'Italia è cresciuta dello 0,3%.

L'Italia, scrive Prometeia, come importante paese esportatore e per il quale gli Stati Uniti rappresentano uno dei maggiori mercati di sbocco, è certamente più influenzata di altri, nello scenario dei dazi. Prometeia nella sua stima ipotizza una struttura dei dazi ipotizzata in queste ultime previsioni implica una tariffa media sui prodotti europei esportati negli USA più alta di circa 8 punti percentuali rispetto a marzo scorso (circa l 11% contro poco più del 3% implicito nelle ipotesi di marzo), oltre a più alti dazi di 10 punti verso tutti i partner commerciali degli USA.

In questa fase congiunturale, continua Prometeia, l Italia sta mostrando un inaspettata resilienza. La stabilità politica e la gestione prudente dei conti pubblici stanno offrendo un contributo rilevante, favorendo da un lato la discesa dei tassi di interesse sui prestiti in linea con la normalizzazione della politica monetaria e dall'altro la stabilità del quadro normativo. La crescita nel primo trimestre ha lievemente sorpreso al rialzo, e le previsioni restano sostenute dalla domanda interna: i consumi risultano in progressiva crescita grazie alla tenuta del mercato del lavoro, mentre gli investimenti sono spinti dalle opere finanziate attraverso il PNRR. 


Il commento di Lorenzo Forni, Capo Economista di Prometeia.

Delfin, scatta il pressing dei soci: vendere tutti gli asset no core

Fare cassa e concentrare il patrimonio nell unica partecipazione che conta, EssilorLuxottica. Sarebbe questa, secondo quanto risulta a Il Sole24 Ore, la richiesta avanzata da diversi azionisti di Delfin, la capogruppo a capo dell impero costruito da Leonardo Del Vecchio. Un sistema che, oltre al 32% detenuto nel gigante degli occhiali, conta quote di peso in Mediobanca (20%), Generali (10%), Unicredit (2,7%), Mps (9%). Ne parliamo con Marigia Mangano de il Sole 24 Ore

Corte dei conti: "Nella sanità liste d'attesa vergognose"

Oggi la Corte dei conti ha presentato il Giudizio di parificazione per l esercizio finanziario 2024. Molti i temi emersi, dalla stima del Pil ai balneari, passando per la Sanità. E, a tal proposito il  il procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri ha dichiarato: "È necessario rimettere al centro del villaggio salute il professionista sanitario (il medico e l infermiere) in modo che, adeguatamente remunerato, possa essere determinante nei processi decisionali e di gestione delle strutture deputate alla cura. La rivalutazione del capitale umano risulterebbe anche funzionale all abbattimento del vergognoso, per un Paese civile, fenomeno delle liste di attesa". Approfondiamo il tema con Gianni Trovati de il Sole 24 Ore.

Il Pil americano nettamente al di sotto delle stime

Secondo quanto appena pubblicato dal dipartimento del Commercio, il Prodotto interno lordo statunitense è diminuito dello 0,5% nel primo trimestre 2025, quello dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, in base alla terza lettura del dato, ovvero quella finale, in peggioramento rispetto al -0,2% in seconda lettura e il -0,3% in prima lettura. Le attese erano per un -0,2%. Male anche le richieste di sussidi di disoccupazione che sono scese meno del previsto (-10.000 a 236.000 unità, contro stime per 244.000). Gli ordini di beni durevoli sono invece saliti del 16,4%, contro il +7,5% previsto. Ne parliamo con Domenico Lombardi, direttore del Policy Observatory della School of Government della Luiss.

Spese militari difesa, trattativa sul 5%

Concluso il vertice dei capi di Stato e di governo dei 32 Paesi della Nato: Restiamo uniti e risoluti nella nostra determinazione a proteggere il nostro miliardo di cittadini, difendere l'Alleanza e salvaguardare la nostra libertà e democrazia. Così si legge nella dichiarazione del vertice della Nato all'Aia, dal quale testo si deduce un patto implicito tra Donald Trump e tutti gli altri leader dell'Alleanza. Il paragrafo 1 del documento di una pagina contiene un impegno ferreo alla difesa collettiva come sancito dall'articolo V del Trattato di Washington. La parola chiave per l Italia è ora flessibilità. C è quella che il governo rivendica di aver ottenuto con l intesa approvata alla Nato e c è quella subito invocata dall'Unione europea, per rendere compatibili le regole del patto di stabilità con l incremento delle spese di difesa ed evitare rischi di applicazioni asimmetriche. Ne parliamo con Manuela Perrone, Il Sole 24 Ore.

 

Mercato auto, in Europa cresce dell 1,9% ma da gennaio resta sui livelli del 2024

Modesta crescita delle immatricolazioni sul mercato europeo dell'auto. Nel mese di maggio nell'Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) sono state immatricolate un milione e 113.194 autovetture con un aumento dell'1,9% su maggio 2024 mentre da inizio anno  il mercato è di fatto rimasto fermo, con lo 0,1% in più. Il mercato dell auto in Europa è fase di stagnazione, sottolinea il Centro Studi Promotor guidato da Gian Primo Quagliano, e si attesta "su livelli più bassi del 19,7% di quelli del 2019, cioè di quelli precedenti la crisi innescata dalla pandemia". A livello globale, c è voluto tempo ma il mercato ha recuperato i volumi del pre-Covid registrando nel 2024 una crescita del 7,5%. Guardando ai cinque maggiori mercati dell area europea, rispetto al 2024 la situazione migliore appare quella della Spagna in cui le immatricolazioni complessive sono in crescita del 13,6%. Dopo la Spagna il paese che fa registrare un recupero più forte sul 2024 è il Regno Unito in cui le immatricolazioni crescono del 2,8%. Seguono l Italia con un calo dello 0,5%, la Germania (-2,4%) e la Francia che accusa un calo dell 8,2%. Ne parliamo con Alberto Annicchiarico, Il Sole 24 Ore.

 

Federvini, l'export regge nonostante le crisi globali. Al via la presidenza Ponti

In un contesto segnato da guerre, tensioni geopolitiche e incertezze commerciali, il settore italiano dei vini, spiriti e aceti si conferma uno dei pilastri dell agroalimentare nazionale. Lo certificano i dati presentati oggi a Roma nel corso dell Assemblea Generale di Federvini: nel 2024 l export ha toccato i 10,5 miliardi di euro, con un saldo commerciale positivo di 8,9 miliardi, rafforzando la leadership italiana sui mercati internazionali. Una filiera che complessivamente vale 21,5 miliardi, con oltre 40mila imprese e 81mila addetti diretti. L'Assemblea ha segnato anche il cambio al vertice della Federazione: Giacomo Ponti, alla guida della storica azienda di famiglia fondata nel 1787 a Ghemme, è il nuovo presidente, succedendo a Micaela Pallini. È la prima volta che un esponente del comparto aceti assume la presidenza, a testimonianza della crescente centralità di tutte le filiere rappresentate da Federvini. Accanto a lui, la nuova governance vede Aldo Davoli e Piero Mastroberardino come vicepresidenti, e Albiera Antinori (Vini), Leonardo Vena (Spiriti) e Sabrina Federzoni (Aceti) alla guida dei rispettivi gruppi merceologici. Approfondiamo il tema con Giacomo Ponti, Presidente Federvini.

Mps-Mediobanca, dopo l’ok della Bce l’ops è pronta a partire

 Salvo colpi di scena, l’OPS di Mps su Mediobanca potrebbe partire tra l’8 e il 15 luglio e chiudersi entro agosto. Dopo il parere favorevole informale della Vigilanza Bce, si attende il via libera formale per inviare il prospetto informativo alla Consob, che ha 5 giorni lavorativi per autorizzare l’offerta. Mps punta a raggiungere almeno il 66,67% del capitale di Mediobanca per ottenere il pieno controllo. L’operazione si inserisce nella strategia di rilancio di Mps, partita con la cessione del 15% da parte del Tesoro lo scorso novembre a investitori italiani, tra cui Banco Bpm, Anima, e le famiglie Del Vecchio e Caltagirone. Su questa cessione indaga ora la Procura di Milano, ipotizzando il reato di aggiotaggio, mentre la Commissione Europea valuta eventuali aiuti di Stato. Banca Akros, che ha curato il collocamento, ha respinto le accuse, difendendo la correttezza della procedura e negando esclusioni di investitori. Ne parliamo con Alberto Grassani, Il Sole 24 Ore

Dall’escalation in Iran all’annuncio della tregua: la mano invisibile della Cina

In 48 ore, il conflitto tra Iran, Israele e Stati Uniti è passato da un attacco militare a una tregua instabile. USA e Israele hanno colpito i siti nucleari iraniani di Fordow e Natanz, spingendo Teheran a rispondere con missili contro la base americana di Al Udeid. A sorpresa, Trump ha annunciato una tregua mediata dal Qatar, ma con un ruolo chiave, secondo Plateroti, della Cina. Pechino avrebbe favorito l’intesa per tutelare i suoi interessi energetici. Tuttavia, il cessate il fuoco è già stato violato: l’Iran ha lanciato missili su Beersheba, provocando 4 morti civili, e Israele ha risposto bombardando anche il carcere di Evin a Teheran. Le parti si accusano reciprocamente di aver infranto l’accordo. La situazione a Gaza resta drammatica, con 29 civili uccisi, 19 vicino all’ospedale Al-Awda. La crisi ha scosso i mercati energetici: il Brent è sceso del 3%, il TTF europeo è salito a 42,44 euro/ MWh. Gli operatori temono un blocco dello Stretto di Hormuz, da cui passa circa un terzo del greggio mondiale e il 20% del GNL. Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.

ANCE: "Tanti problemi strutturali ma sul PNRR siamo più avanti di come sembra"

All’assemblea ANCE di Roma si è parlato di ritardi strutturali e del “tempo giusto” per agire. Quattro i temi chiave: rigenerazione urbana, infrastrutture resilienti, rivoluzione digitale e formazione. Allarme sul disagio abitativo: il 66% dei giovani vive ancora con i genitori, 21.000 sono emigrati nel 2023. Le città universitarie offrono pochi alloggi: Roma copre solo il 18% del fabbisogno. La spesa PNRR è al 34%, ma il 60% dei cantieri è attivo o concluso. La riforma ha ridotto i tempi delle gare, ma permangono ritardi di programmazione. Il modello ferroviario è virtuoso (72% rete elettrificata), ma quello stradale è stato compromesso dai tagli ai fondi ANAS. I Comuni hanno raddoppiato gli investimenti pubblici dal 2018. Sul fronte abitativo, ANCE chiede un piano nazionale con almeno 15 miliardi su 10 anni e un’unica cabina di regia. Gli eventi climatici richiedono infrastrutture adeguate: Palermo riceve più pioggia di Londra, il Sud rischia la desertificazione. Le imprese attendono 3 miliardi di ristori dal 2022 per il caro materiali, e i pagamenti pubblici restano in media oltre i 5 mesi. Interviene Federica Brancaccio, presidente ANCE.

Crisi Iran - Israele - Usa, l’impatto dello Stretto di Hormuz sul rincaro degli energetici

L’escalation della crisi in Medio Oriente tra Israele, Iran e Stati Uniti potrebbe avere effetti devastanti sullo Stretto di Hormuz, uno snodo strategico da cui transita circa un terzo del petrolio mondiale. Il Parlamento iraniano ha approvato la chiusura dello stretto, ma la decisione finale spetta al Consiglio supremo di Sicurezza Nazionale. In caso di chiusura, il prezzo del petrolio potrebbe schizzare fino a 100 dollari al barile, con impatti pesanti sui prezzi dei carburanti in Italia. Secondo le stime del Centro di ricerca sui consumi (C.r.c.) e Assoutenti, la benzina potrebbe arrivare a costare in media 2,024 euro al litro (+402 euro annui per automobilista), mentre il gasolio salirebbe a 1,953 euro al litro (+442 euro l’anno). I rincari peserebbero su famiglie e imprese, aggravando una congiuntura già tesa. Nel frattempo, l’ex presidente USA Donald Trump ha lanciato un monito sui social: “Tenete bassi i prezzi del petrolio. Vi sto osservando”. Ne parliamo con Davide Tabarelli, presidente Nomisma Energia; Sissi Bellomo, Il Sole 24 Ore.

Dazi, conflitti e caro energia: l’appello di Legacoop alla Ue

Legacoop lancia un appello alle istituzioni europee affinché intervengano con urgenza per evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti e mitigarne gli effetti già visibili sull’economia italiana. I timori riguardano in particolare i nuovi dazi annunciati da Washington su settori strategici del Made in Italy, come vino, formaggi Dop, olio d’oliva e ortofrutta, con ricadute potenzialmente gravi su export, occupazione e crescita. Il presidente di Legacoop, Simone Gamberini, chiede un’azione rapida e lungimirante per proteggere il tessuto economico e sociale italiano, oltreché la pace. A suo avviso, solo una soluzione diplomatica e negoziale potrà evitare ritorsioni commerciali dannose. Le misure protezionistiche, aggiunge Gamberini, creano instabilità in un contesto globale già fragile.
La situazione si complica ulteriormente con il conflitto tra Israele e Iran, che ha fatto impennare i prezzi del petrolio, peggiorando le prospettive economiche. Nonostante alcuni segnali positivi nei servizi, i dazi e l’incertezza stanno minando la fiducia e ostacolando consumi e investimenti. La svalutazione del dollaro, da un lato, amplifica l’effetto dei dazi, ma dall’altro potrebbe favorire un taglio dei tassi da parte della BCE. Da qui la richiesta di una politica monetaria espansiva per sostenere la crescita nell’Eurozona. Gamberini evidenzia infine la fragilità del welfare italiano: l’intervento pubblico in ambito sociale e sanitario è sottofinanziato e rischia di essere sostituito da dinamiche da “warfare”. Nonostante le prospettive di crescita nei settori sociale, sanitario e agroalimentare, il sentiment tra le cooperative è negativo. “Le cooperative non delocalizzano: è il momento di agire per tutelare economia e pace”, conclude. Ne parliamo con Simone Gamberini, presidente Legacoop.

Papa (Bper), con Sondrio una banca solida, più grande e forte
Intervista a Gianni Franco Papa AD di BPER banca su risiko bancario e acquisizione pop Sondrio.

Trump rimanda di due settimane la decisione sull'Iran

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di non decidere per il momento sulla possibilità che gli Stati Uniti intervengano militarmente al fianco di Israele per attaccare l Iran. Giovedì pomeriggio (sera in Italia) ha annunciato, tramite la sua portavoce Karoline Leavitt, che dirà qualcosa entro due settimane: Poiché c è una possibilità concreta di negoziati che potrebbero avvenire oppure no a breve, prenderò la mia decisione se andare oppure no [ad attaccare l Iran] nelle prossime due settimane. Questa frase ha fatto partire un gran numero di speculazioni sul fatto che effettivamente possano ricominciare dei negoziati, oppure che Trump voglia soltanto prendere tempo, o che stia addirittura mettendo in atto una specie di bluff. Anzitutto la prima questione da capire è che due settimane per Trump non sono un unità di tempo precisa. Trump dice due settimane tutte le volte che vuole rimandare un problema, senza fare una vera stima del tempo che gli servirà a risolverlo.
La prima ipotesi che giustifica il rinvio della decisione è che Trump voglia davvero trattare con l Iran. Prima dell attacco israeliano della settimana scorsa, gli Stati Uniti stavano portando avanti negoziati con l Iran da mesi. Trump ha sempre mostrato di prediligere un accordo pacifico a una guerra, che gli creerebbe grossi problemi politici interni. Ma Trump potrebbe anche solo voler prendere tempo anche per vedere come proseguirà la campagna di bombardamenti israeliana. Due settimane possono dare tempo a Israele di continuare a distruggere le difese aeree iraniane, cosa che ridurrebbe i rischi per gli Stati Uniti nel caso in cui decidessero di attaccare e di usare le loro bombe bunker buster contro i siti nucleari iraniani. Cerchiamo di capirne di più con Giulio Sapelli, Università Statale Milano.

Svimez: torna il gap di crescita con l’Ue, nel 2024 Sud +1%, Centro-Nord +0,6%

Secondo il rapporto Svimez 2024, l’Italia registra nuovamente un divario di crescita rispetto all’Eurozona: il Pil nazionale è cresciuto solo dello 0,7%, contro una media UE del +1%. A sorprendere è il Mezzogiorno, che ha registrato una crescita dell’1%, superiore a quella del Centro-Nord (+0,6%) e della media italiana. In particolare, si distinguono Sicilia (+1,5%) e Campania (+1,3%). Il Centro rimane comunque la macro-area trainante a livello cumulato: dal 2022 al 2024 ha registrato una crescita del 9,8%, contro l’8,6% del Sud e il 5,6% del Centro-Nord. Il Mezzogiorno ha beneficiato in modo rilevante degli investimenti pubblici e del Pnrr, che hanno inciso per 0,6 punti percentuali sulla crescita dell’area, contro 0,4 punti nel resto del Paese. Il motore della crescita nel Sud è stato il settore delle costruzioni (+3%) e i servizi (+0,7%), mentre l’industria ha mostrato una certa tenuta (+0,1%) rispetto alla leggera flessione nel Centro-Nord (-0,2%). L’agricoltura invece ha performato peggio (+0,5% contro +2,9%). Gli investimenti pubblici hanno toccato i 45 miliardi, metà dei quali mobilitati dai Comuni. Tra le regioni in calo figurano Molise (-0,9%), Calabria (-0,2%), Liguria (-0,5%) e Veneto (-0,4%). Il commento è di Luca Bianchi, direttore Svimez.

Assolombarda, Alvise Biffi eletto Presidente: “Ripensare l’impresa”

L’Assemblea Privata di Assolombarda ha eletto Alvise Biffi come nuovo Presidente per il quadriennio 2025-2029, insieme ai Vicepresidenti che comporranno il Consiglio di Presidenza. Nel suo primo intervento ufficiale, Biffi ha delineato una visione chiara per il futuro dell’impresa: aumentare la produttività ripensando i modelli industriali. Al centro della sua strategia l’integrazione dell’intelligenza artificiale, ancora scarsamente adottata in Italia secondo Istat, solo l’8% delle aziende la utilizzava nel 2023 e l’urgenza di colmare il divario con le regioni tedesche più avanzate in termini di ricerca e sviluppo. Innovare, per Biffi, significa anche affrontare il cambiamento nel mercato del lavoro: il 40% degli annunci nella zona Assolombarda riguarda profili ad alta qualificazione impattati dall’IA, ma permane un forte mismatch tra domanda e offerta. Quasi la metà delle imprese ha difficoltà a trovare figure chiave come esperti digitali, energy manager o progettisti green. Altro tema cardine: l’energia. Con costi europei molto più alti rispetto a USA e Cina, Biffi propone di sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas naturale e spingere sulle rinnovabili fino a coprire il 50% del mix elettrico. Nel medio periodo, secondo il presidente, servirà puntare anche sul nucleare di nuova generazione e sui gas verdi, come il biometano e l’idrogeno, per decarbonizzare i settori industriali più energivori. Interviene proprio Alvise Biffi, presidente di Assolombarda.

Volare con il mondo in guerra: le rotte off limits, i rischi e le nuove tratte per evitare i missili

L’escalation del conflitto tra Israele e Iran ha ridisegnato le rotte del traffico aereo internazionale. Le compagnie evitano sempre più frequentemente gli spazi aerei considerati ad alto rischio per via di possibili attacchi missilistici, ma in assenza di un’autorità globale che imponga regole comuni, le decisioni sono frammentate: ogni Stato stabilisce se e quanto tenere aperto il proprio cielo, spesso per ragioni economiche. Ne derivano paradossi operativi, come il sorvolo dell’Afghanistan classificato a rischio inferiore rispetto all’Iran pur essendo area instabile. Le alternative attuali si dividono in due direttrici: a nord, passando dal Mar Caspio e Afghanistan; a sud, attraversando Egitto, Mar Rosso e Arabia Saudita. Ma anche rotte un tempo neutre, come Cipro o il sud della Turchia, sono ora oggetto di attenta valutazione. La mancanza di informazioni ufficiali condivise costringe le compagnie a valutazioni autonome, facendo affidamento sulle raccomandazioni di Paesi come USA, Regno Unito o Germania. Le conseguenze economiche sono pesanti: rotte più lunghe comportano più ore di volo, più carburante e maggiori costi operativi, in un contesto in cui il prezzo del petrolio è in crescita (Brent +8% in pochi giorni). Tutto ciò si traduce in una pressione ulteriore sui margini delle compagnie, proprio mentre il settore stava cercando di riprendersi. Il commento è di Andrea Giuricin, docente di Economia dei Trasporti, Università Bicocca di Milano.

Glaciazione demografica, per Giorgetti lo spopolamento è drammatico

In audizione alla Commissione parlamentare sulla transizione demografica, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha lanciato un allarme sullo spopolamento del Paese, denunciando l’inerzia politica davanti a un fenomeno che mina stabilità finanziaria e sviluppo. L’inverno demografico con denatalità, invecchiamento e calo della popolazione in età lavorativa compromette la sostenibilità del debito e l’equilibrio di pensioni, sanità e forza lavoro. Secondo le proiezioni UE, dal 2030 la crescita derivante dal lavoro sarà negativa. Giorgetti ha sottolineato che il governo intende affrontare la sfida con responsabilità e visione, pur riconoscendo che il tema non è prioritario nell’agenda politica. I dati sono allarmanti: entro il 2050 il Sud Italia potrebbe perdere 3,4 milioni di abitanti, che diventano quasi 8 milioni entro il 2080. Attualmente il Mezzogiorno perde il 4,8% annuo, mentre il Nord guadagna l’1,5%. La presidente della Commissione, Elena Bonetti, ha proposto di introdurre l’impatto demografico come criterio guida nella revisione della legge di contabilità, accanto a quelli ambientali e di genere. Un ulteriore segnale dell’invecchiamento viene dai dati INPS sul lavoro domestico: nel 2024 i lavoratori con almeno un contributo sono stati 817.403, in calo per il terzo anno consecutivo. Le badanti superano per la prima volta le colf, e il 44,3% degli addetti ha più di 55 anni. L’inverno demografico italiano non è quindi solo una questione di statistiche, ma un problema strutturale e urgente. Il commento è di Luca Paolazzi, advisor di Ceresio Investors.

Crisi Marelli, quando la cattiva politica industriale colpevolizza l’auto elettrica

La scorsa settimana Marelli Holdings, storico fornitore di componentistica per l’automotive, ha avviato una procedura di Chapter 11 presso il Tribunale fallimentare del Delaware. La ristrutturazione prevede l’uscita di KKR dalla proprietà e la trasformazione dei 4,2 miliardi di debito in capitale, accompagnata da un’iniezione di 1,1 miliardi di nuova liquidità. I principali creditori tra cui Deutsche Bank, Mizuho Financial Group, MBK Partners e Fortress Investment diventeranno i nuovi azionisti della società, salvo l’arrivo entro 45 giorni di un “cavaliere bianco” pronto a rilevarla. Voci di mercato parlano dell’interesse degli indiani di Samvardhana Motherson International. La crisi di Marelli, erede di Magneti Marelli, non può essere imputata alla transizione energetica verso l’elettrico, ma piuttosto è l’esito di decenni di cattiva gestione e assenza di una visione industriale da parte dei suoi proprietari: prima Fiat/ FCA, poi il fondo americano KKR. La mancata programmazione della transizione, la rigidità produttiva e le scelte errate nel tempo sono alla base del tracollo. A peggiorare la situazione, negli ultimi anni si sono aggiunte crisi esterne come la pandemia, la carenza di semiconduttori e l’aumento dei tassi di interesse. Il ministro Urso ha incontrato i vertici italiani e convocato per il 19 giugno un tavolo con sindacati e istituzioni regionali, dichiarando l’attenzione del governo sulla vicenda. Ne parliamo con Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore

I prezzi dell’energia mettono in ginocchio le Fonderie italiane

Non è un paese per fonderie ha dichiarato Fabio Zanardi, presidente di Assofond, all’assemblea annuale di categoria a Soave, descrivendo un settore in crisi strutturale. Dopo un 2024 chiuso con un calo del 12% in quantità e valore, il primo trimestre del 2025 registra un ulteriore -10% su produzione e fatturato, riportando alcuni comparti ai livelli più bassi dal 1980. La causa principale è l’eccessivo costo dell’energia, ancora legato al prezzo del gas nonostante un mix energetico che oggi è composto per il 45% da fonti rinnovabili.
Zanardi denuncia l’assenza di misure mirate: molte fonderie non rientrano tra i grandi energivori ma nemmeno tra le PMI, finendo escluse da ogni provvedimento, come accaduto con l’ultimo Decreto Bollette. Chiede il ripristino urgente del credito d’imposta, l’unica misura efficace secondo il comparto. Sul lungo termine, sollecita il disaccoppiamento tra prezzi di elettricità e gas, ostacolato finora da vincoli europei. Infine, critica il sistema ETS, diventato secondo Zanardi un meccanismo speculativo, e il CBAM, che ha finora aggiunto solo costi e burocrazia senza fornire vera protezione dal dumping extra-Ue. Interviene Fabio Zanardi, presidente Assofond (Associazione Italiana Fonderie)

Bollette, Arera: le famiglie italiane pagano di più rispetto al resto d’Europa

L’Arera ha presentato la sua relazione annuale: nonostante il calo dei prezzi dell’energia in Europa nel 2024, le famiglie italiane continuano a pagare bollette tra le più care, seconde solo a quelle tedesche. Colpa soprattutto dell’incidenza di oneri, tasse e imposte (+28%), che ha vanificato il calo della componente energia e dei costi di rete. Anche i prezzi netti italiani sono superiori del 14% alla media euro. Ne parliamo proprio con Stefano Besseghini (nella foto), Presidente ARERA.

La strategia Von der Leyen sui dazi sta funzionando?

Al G7 in Canada, al centro dell’agenda i conflitti in Medio Oriente, Ucraina e Gaza. Dopo alcune modifiche alla bozza, Trump ha firmato la dichiarazione finale, che conferma il diritto di Israele a difendersi e l’impegno alla stabilità regionale. Sul fronte commerciale, Von der Leyen ha criticato la Cina per la distorsione del mercato. Trump ha replicato definendo l’offerta Ue sui dazi “non equa” e ha minacciato nuove tariffe. Secondo Handelsblatt, Bruxelles sarebbe pronta a cedere su un dazio fisso del 10% per evitare misure più dure. Il commento è di Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.

Moda e automotive fra difficoltà e prospettive future

Al via l’edizione 108 di Pitti Uomo a Firenze, banco di prova per il settore moda maschile italiano che affronta una fase difficile: il fatturato 2024 è in calo del 3,6%, penalizzato soprattutto dal mercato interno. L’export tiene (+0,1%) e rappresenta il 77% del totale. Inizio 2025 negativo: export in calo (-6,9%), in particolare nei mercati extra-Ue. Cresce però la domanda dagli Stati Uniti (+9,5%). Interviene Giulia Crivelli, Il Sole 24 Ore.

Al via il G7, intanto Ue pronta a un accordo al 10% con gli Usa sui dazi

È iniziato in Canada il vertice G7, con focus su crisi geopolitiche (Israele-Iran, Ucraina, Gaza). Il premier canadese Carney punta su sicurezza, catene di approvvigionamento e lavoro. Meloni, Macron, Merz, Starmer e Carney hanno tenuto un colloquio informale in vista di una posizione europea unitaria. Il Giappone e la Corea del Sud interverranno sui dazi Usa. Intanto, la Commissione Ue valuta un accordo con Washington per fissare i dazi reciproci al 10%, limitando l'impatto su settori chiave. Trump non ha ancora confermato l'intesa, ma von der Leyen e il presidente Usa stanno trattando. Intervengono Nicola Filippone, Radiocor e Marco Buti, professore all'Istituto Universitario Europeo, è stato Direttore Generale per gli Affari Economici e Finanziari della Commissione Europea dal 2008 al 2019.

Caritas: “Sempre più assistiti in Italia. E il carrello della spesa è sempre più costoso”. Secondo Caritas e ISTAT, la povertà in Italia cresce anche tra i lavoratori. Nel 2024, oltre 277mila persone assistite, con un +62,6% rispetto a dieci anni fa. Il fenomeno dei “working poor” è sempre più diffuso, anche al Nord. Il 23,1% degli italiani è a rischio povertà o esclusione sociale. Sebbene l’inflazione generale rallenti, i beni essenziali continuano a rincarare: +2,7% annuo per alimentari e prodotti per la casa e la persona. Commentiamo questi dati con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.

Israele-Iran, con la guerra la benzina torna sopra quota 1,7 euro a litro. La guerra tra Israele e Iran fa schizzare i prezzi del petrolio e dei carburanti. Il Brent è salito del 10%, con la benzina self sopra 1,7 euro/ litro e il diesel sopra 1,6. Gli aumenti riflettono i timori di blocchi all’offerta iraniana o escalation militare. L’AIE dispone di scorte d’emergenza, ma gli investitori temono nuove tensioni. Prezzi alla pompa in rialzo, con rincari anche da Eni, IP e Q8. Facciamo il punto con Gabriele Masini, direttore di Staffetta Quotidiana - Quotidiano delle fonti di energia.

Il cda di Mediobanca rinvia l'assemblea per l’Ops su Banca Generali. Mediobanca ha rinviato l’assemblea sull’Ops su Banca Generali al 25 settembre. Il rinvio è motivato dalla mancanza di una posizione ufficiale di Generali sull’offerta. Alcuni soci, tra cui Delfin e il gruppo Caltagirone, avevano espresso dubbi o chiesto chiarimenti. Il quorum rischiava di non essere raggiunto. L'offerta resta formalmente valida, ma il suo futuro è legato anche alla possibile Opa di Mps su Mediobanca, attesa a breve. Il commento è di Antonella Olivieri, Il Sole 24 Ore.

Balzo delle materie prime sulla scia degli attacchi di Israele all'Iran

I mercati hanno reagito con forte volatilità all’escalation militare: le borse scendono, mentre salgono i titoli legati a difesa e energia. L’oro cresce dell’1% a 3.438 dollari l’oncia, il gas europeo sale del 5% a 38,2 / MWh. Il petrolio Wti vola a +6,5% (72,32 $), il Brent a +8,5% sopra i 75 $. Il Vix, indice della volatilità, cresce del 21%. Gli investitori temono che il conflitto possa compromettere le forniture di greggio, soprattutto se l’Iran dovesse minacciare lo Stretto di Hormuz. Al momento, nessun danno diretto agli impianti petroliferi, ma il rischio geopolitico resta alto. Affrontiamo il tema con Sissi Bellomo, Sole 24 Ore e Filippo Diodovich, Market strategist di IG.

Iran e Israele. Cosa sta succedendo?

Nella notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 Israele ha lanciato l’operazione Rising Lion, colpendo obiettivi strategici in Iran, tra cui il sito nucleare di Natanz. L’azione ha coinvolto caccia, droni e forze speciali sul campo, con l’obiettivo dichiarato di fermare il programma nucleare iraniano. Almeno 78 le vittime, tra cui alti ufficiali dei Pasdaran e scienziati. Teheran ha reagito lanciando oltre 100 droni e missili contro Israele, la maggior parte dei quali è stata intercettata. Dichiarato lo stato d’emergenza in Israele, chiuso lo spazio aereo, mentre l’Iran ha chiesto una condanna formale all’ONU parlando di “atto di guerra”. Sergio Nava, Radio24.

Lavoratori bancari tra risiko e avvento dell’intelligenza artificiale

Dal 2004 a oggi il settore bancario ha perso 75mila addetti; solo tra il 2021 e il 2024 le cinque principali banche italiane hanno ridotto l’organico di 20mila unità, con UniCredit in testa. Il segretario Colombani (First Cisl) chiede un nuovo patto per l’occupazione, denunciando la marginalizzazione di lavoratori e clienti nelle operazioni di fusione. Il sistema continua a ridurre il costo del lavoro, puntando su risparmio gestito e buyback, mentre il credito alle imprese è in costante calo. Interviene Riccardo Colombani segretario generale First Cisl

Schianto del volo Air India Ahmedabad Londra. Oltre 240 vittime. L’ennesimo incidente per Boeing

Un Boeing 787 si è schiantato ad Ahmedabad subito dopo il decollo, causando almeno 204 vittime. Il volo AI 171 era diretto a Londra Gatwick. Un sopravvissuto ha raccontato l’impatto. Il velivolo potrebbe aver tentato un atterraggio d’emergenza. Boeing, sotto pressione per una lunga serie di incidenti e problemi di sicurezza, ha reagito in modo interlocutorio. La crisi reputazionale continua, con Airbus che ne approfitta per guadagnare quote di mercato. Ne parliamo con Maria Monti, Il Sole 24 Ore e Luca Vespaziani, comandate, istruttore ed esaminitore in ambito EASA (Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea)

Dazi, l'allarme di Confcooperative. A rischio 70.000 posti

"I dazi americani mettono a rischio 70.000 posti di lavoro e 18 miliardi di euro di produzione, vale a dire 1/ 4 del totale del nostro export verso gli Stati Uniti". È l'allarme lanciato da Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, commentando il Focus Censis Confcooperative 'L'Italia stretta tra dazi e dipendenza strategica', che quantifica il rischio di impatto occupazionale ed economico della guerra commerciale scatenata da Donald Trump.
"Bisogna lavorare su due fronti. Da un lato l'azione diplomatica che è l'unica che possa sciogliere questo nodo. Dall'altra - continua Gardini - occorre un lavoro incessante di governo, istituzioni e imprese per aprire nuovi mercati, con la consapevolezza che quello statunitense non è né facile né veloce da sostituire". "Senza sminuire l'impatto di questa guerra commerciale, i dazi di Trump sono la pagliuzza rispetto alla trave che l'Europa ha negli occhi, ma che continua a non vedere. Le barriere interne all'Unione Europea ci costano il 7% di produttività. Un'Europa che continua a fare autogoal - prosegue nella riflessione Gardini - perché manca una visione politica ed economica di sistema. Anche se non lo sono si tratta di dazi interni tra ostacoli burocratici e normativi che pesano per il 44% sugli scambi di beni e per il 110% sui servizi come segnalato da Mario Draghi e dalla premier Giorgia Meloni". Il commento è di Maurizio Gardini, Presidente confcooperative.

Istat: +141mila occupati nel primo trimestre, +432mila sull anno

Nel primo trimestre 2025 il numero di occupati aumenta di 141 mila unità (+0,6%) rispetto al quarto trimestre 2024, a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+143 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+18 mila, +0,3%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-20 mila, -0,8%); aumenta anche il numero di disoccupati (+16 mila, +1,0% in tre mesi), mentre diminuisce quello degli inattivi di 15-64 anni (-157 mila, -1,3%). Lo comunica l Istat. Tale dinamica si riflette nell aumento del tasso di occupazione che sale al 62,7% (+0,4 punti in tre mesi), nella stabilità di quello di disoccupazione, invariato al 6,1%, e nel calo del tasso di inattività che scende al 33,1% (-0,4 punti). Nel confronto tendenziale continua la crescita del numero di occupati (+432 mila, +1,8% in un anno), dovuta all aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+4,0%) che si contrappone al calo dei dipendenti a termine (-6,7%) e degli indipendenti (-0,4%); diminuisce il numero di disoccupati (-217 mila in un anno, -11,0%) e, dopo due trimestri di crescita, torna a ridursi quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-95 mila, -0,8%). Interviene Emmanuele Massagli, Presidente della Fondazione Ezio Tarantelli.

L'Upb avverte: la nuova Irpef erode benefici ai dipendenti

Oggi è stato presentato in Senato il Rapporto sulla politica di bilancio a cura dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb). Dal rapporto, tra i molti temi affrontati, emerge che la stabilizzazione del taglio del cuneo e l accorpamento delle aliquote Irpef della manovra se, da un lato, danno maggiore stabilità al sistema, dall'altro, aumentano la sensibilità dell'imposta personale sul reddito all'inflazione soprattutto per i lavoratori dipendenti. Lo osserva l'Upb che sottolinea che la nuova struttura Irpef, essendo più progressiva, produce un maggior drenaggio fiscale (fiscal drag). In un contesto in cui la dinamica retributiva è già risultata insufficiente a compensare l inflazione, l'intensificazione del prelievo fiscale derivante dall'interazione tra quest'ultima e la progressività dell'imposta rischia di erodere in misura considerevole gli incrementi nominali delle retribuzioni, con potenziali ricadute negative sui consumi e sulla domanda interna. Approfondiamo il tema con Gianni Trovati de Il Sole 24 Ore.

Giovani Confindustria: Per far crescere le nuove imprese priorità a Venture capital e IA

Ci sono energie che possono davvero spingere avanti il Paese. Dobbiamo saperle riconoscere e valorizzare, perché l impresa è il vero motore dello sviluppo. Tra i giovani c'è voglia di fare impresa, la loro propensione al rischio va rafforzata e indirizzata. E oggi abbiamo strumenti potenti, come le tecnologie digitali e l intelligenza artificiale, che possono fare la differenza. Per Maria Anghileri, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, nel nostro paese la Passione d impresa è forte, e proprio per questo ha scelto questo messaggio come titolo del 54 convegno di Rapallo che si terrà venerdì 13 e sabato 14 giugno. A Rapallo porteremo esempi di imprenditori under 40, di prima, seconda e terza generazione, anche espressione di nuove aziende o di unicorni. Casi di eccellenza, di chi è riuscito ad avere successo in settori innovativi, ma anche in quelli più tradizionali. Ne parliamo proprio con Maria Anghileri, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria.

Dazi, Trump conferma accordo quadro con la Cina: Arriveranno magneti e minerali rari

A Londra le delegazioni ai massimi livelli di Stati Uniti e Cina hanno annunciato di aver raggiunto un intesa quadro sul ripristino della tregua che aveva visto i due Paesi sospendere la maggior parte delle rispettive tariffe. Nel frattempo in patria ha strappato alla Corte d Appello una proroga di due mesi, fino al 31 luglio, della sospensione del blocco dei dazi cosiddetti reciproci contro decine di Paesi e che erano stati bocciati come illegali in primo grado da uno speciale tribunale federale sul commercio. L'accordo è stato confermato da un intervento dello stesso presidente Usa sul social Truth, dove scrive: Il nostro accordo con la Cina è stato concluso, soggetto all approvazione definitiva del presidente Xi e di me. La Cina fornirà tutti i magneti e i minerali rari necessari. Allo stesso modo, forniremo alla Cina ciò che è stato concordato, compresi i visti agli studenti cinesi che utilizzano i nostri college e università (cosa che mi è sempre piaciuta!). Nell intesa raggiunta a Londra i dazi resteranno allo stesso livello di quanto stabilito nelle settimane scorse a Ginevra, quando gli Usa si sono impegnati a ridurre le tariffe sul made in China al 30% e la Cina al 10%. Approfondiamo il tema con Giuliano Noci, Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano.

Confcommercio, quest'anno al settore mancano 260mila lavoratori

Nel 2025 i settori del commercio, della ristorazione e dell'alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori. È quanto stima l'Ufficio studi di Confcommercio, come presentato in occasione dell'assemblea dell'associazione, rilevando che il dato è in crescita rispetto al 2024 (+4%) e rappresenta una emergenza perché rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell intero sistema economico italiano. Tra le figure professionali più difficili da reperire in questi settori: commessi professionali, macellai, gastronomi, camerieri di sala, barman, cuochi/ pizzaioli, gelatai, camerieri, addetti alla pulizia e al riassetto delle camere. Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.

Centromarca, Mutti: "Timori per aumento costo dell'energia restano alti"

Centromarca lavora a un pacchetto di proposte da presentare in autunno al Governo, con quattro priorità: competitività e innovazione, semplificazione burocratica, transizione ecologica, tutela della proprietà intellettuale e della concorrenza. Francesco Mutti, presidente dell’associazione, sottolinea la necessità di riforme normative per rilanciare la manifattura, ancora frenata da incertezze regolatorie e costi energetici elevati. Obiettivo: una politica industriale chiara e una strategia di medio-lungo termine per uscire da due anni di calo dei consumi. Ne parliamo proprio con Francesco Mutti (nella foto) amministratore delegato di Mutti SpA e presidente di Centromarca,

L’industria della musica dal vivo in Italia vale 4,5 miliardi

Il settore dei concerti dal vivo genera un indotto economico di 4,5 miliardi di euro e impiega migliaia di persone. Roberto De Luca (Live Nation) e Carlo Parodi (Assomusica) chiedono meno burocrazia e più riconoscimento per un'industria che attira turismo e fa crescere il PIL locale. Milano ha accolto 15mila stranieri solo per i Coldplay. Secondo SIAE, la spesa del pubblico nel 2023 ha superato i 4,2 miliardi, trainata da musica pop e rock. La spesa media per spettatore è di 324 euro. Ne parliamo insieme a Carlo Parodi Presidente di Assomusica, Associazione Italiana Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal vivo 

Produzione avanti adagio: +0,3% annuo, +1% mensile. Auto in caduta a -30%

Ad aprile la produzione industriale torna in positivo (+0,3% annuo, +1% mensile), ma resta fragile. La manifattura pura cala ancora (-0,1%), penalizzata da farmaceutica e trasporti, mentre crescono alimentari, chimica e metalli. Il comparto auto registra un crollo del 30%. Sul fronte Ilva, il Governo valuta un ulteriore finanziamento (fino a 350 milioni) per garantirne l’operatività, in attesa di un accordo di programma e una nuova AIA. Resta aperto il nodo dei futuri acquirenti. Il commento è di Paolo Bricco Il Sole 24 Ore

La Perla, "il salvatore" è il miliardario statunitense Peter Kern

Lo storico brand La Perla viene rilevato da Peter Kern per 30 milioni, superando vari contendenti. L’intervento evita la chiusura dello stabilimento di Bologna e rilancia la produzione made in Italy con un piano da 30 milioni di investimenti. Il nuovo corso prevede l’assunzione dei dipendenti e l’arrivo di 40 nuovi posti. Tuttavia, secondo Giulia Crivelli, il caso non è un modello per il salvataggio della moda italiana, criticando la gestione passata e la scelta di un investitore americano. Interviene Giulia Crivelli, Il Sole 24 Ore

Al via i negoziati Usa-Cina sui dazi a Londra, intanto crolla l'export cinese

A Londra si apre una delicata trattativa tra Stati Uniti e Cina sui dazi. Washington porta al tavolo tre figure chiave dell’amministrazione Trump, chiedendo subito lo sblocco delle terre rare cinesi e l’allentamento dei controlli sulle esportazioni USA. Intanto, l’export cinese verso gli Stati Uniti crolla del 34,5% su base annua: peggior calo da oltre 5 anni. A maggio, il surplus commerciale di Pechino si riduce a 18 miliardi di dollari. Le Dogane cinesi confermano il rallentamento, a dispetto della tregua raggiunta. Segnale chiaro che la guerra commerciale sta lasciando il segno. Facciamo il punto con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Il Sole24 Ore

Arrivano nuove regole per aiutare l'autotrasporto. Brennero sempre sotto pressione: traffico limitato e meno merci

Il Decreto Legge Infrastrutture, approvato il 19 maggio in Consiglio dei Ministri, introduce novità importanti per l’autotrasporto: il tempo di franchigia per carico/ scarico scende da due ore a 90 minuti, con indennizzi automatici da 100 euro l’ora a carico sia del committente che del caricatore. Arrivano anche più poteri all’Antitrust sui ritardi nei pagamenti e 6 milioni l’anno per il rinnovo dei mezzi fondi però inferiori ai 12 milioni stanziati nel 2024. Intanto, il Brennero resta un nodo critico: limiti, dosaggi, cantieri e barriere hanno ridotto il traffico merci ma anche danneggiato l’economia del Nord Italia. Il ponte Lueg, ridotto a una corsia per senso di marcia, resiste, ma solo perché i volumi sono crollati, anche per effetto dei nuovi dazi. Ne parliamo insieme a Pasquale Russo, Presidente di Conftrasporto e Roberto Bellini, Presidente Confartigianato Trasporti Trento.

CEO a Capitol Hill contro il Big Beautiful Bill di Trump

Secondo il Financial Times, decine di CEO tra cui quelli di Shell, SAP, Toyota e LVMH saranno questa settimana a Washington per contrastare la Sezione 899 del Big Beautiful Bill voluto da Trump. La norma introduce una "revenge tax": sovrattassa del 20% sui redditi passivi statunitensi incassati da imprese di Paesi giudicati fiscalmente ostili agli USA. Il gettito stimato è di 116 miliardi in 10 anni, ma i CEO temono danni agli investimenti, perdita di posti di lavoro e fuga di capitali. Le imprese chiedono almeno un rinvio della norma e un suo ridimensionamento. Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.it

Sport Business 2025, il Forum con vista su Olimpiadi 2026

E' una rincorsa che porta dritta all'evento sportivo più importante per il Paese, le Olimpiadi invernali 2026, quella che è partita il 5 giugno 'Sport Business Forum' 2025, un evento promosso da Confindustria Belluno Dolomiti per unire sport, impresa e territori. "Una manifestazione nata a Belluno, ma capace di guardare oltre i suoi confini" dice Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e promotrice dell'iniziativa. Dal 5 all'8 giugno il Forum si svilupperà con oltre 40 appuntamenti gratuiti a Treviso, Belluno, Longarone e Cortina d'Ampezzo.  "Il progetto - aggiunge Berton - unisce territori diversi in una visione comune, mettendo a sistema competenze, energie e risorse", anche e soprattutto in ottica olimpica. Le Olimpiadi 2026 ci offrono una visibilità globale. Vogliamo che siano un'opportunità duratura, condivisa. Questo evento è il primo passo di quella eredità". 

L'idea della kermesse è quella di proporre un laboratorio per valorizzare lo sport come leva strategica di crescita economica e la coesione sociale. Se ne discuterà in tavole rotonde, workshop sessioni aperte al pubblico, incontri con i campioni dello sport quali Javier Zanetti, Fiona May, Alex Schwazer. Dopo il primo giorno a Treviso, oggi e domani l'attenzione si è spostata tra Belluno e Longarone, con oltre una quarantina di eventi, l'8 giugno a Cortina vi sarà un focus sull'eredità olimpica per i territori, con attenzione a sviluppo, sostenibilità e inclusione. Ne parliamo con Andrea Ferrazzi, Direttore Generale di Confindustria Belluno Dolomiti.

Andrea Ferrazzi , direttore generale di Confindustria Belluno

Referendum: ecco cosa prevedono i cinque quesiti su Jobs act e cittadinanza

L'8 e il 9 giugno i cittadini sono chiamati alle urne per votare cinque i referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza promossi da sindacati e associazioni. Per la Corte Costituzionale sono risultati ammissibili quattro quesiti referendari sul lavoro, per i quali sono state raccolte più 4 milioni di firme, e il referendum sulla cittadinanza, per il quale sono state raccolte 637 mila firme. 

Giorgio Pogliotti, Il Sole 24 Ore, spiega i quesiti referendari.

 

Nuovo taglio della Bce al costo del denaro di 25 punti base, forse l'ultimo

Ancora un taglio. La Banca centrale europea ha ridotto il costo ufficiale del credito per l ottava volta dalla scorsa estate, abbassandolo di 0,25 punti percentuali. Il tasso sui depositi scende così al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, quello sui prestiti marginali al 2,40%. Soprattutto, la Bce ha pubblicato nuove proiezioni macroeconomiche trimestrali che segnalano come la fase di contrasto all elevata inflazione potrebbe essere giunta alla fine.«La maggior parte delle misure dell inflazione di fondo indica che l inflazione si assesterà, in modo duraturo, intorno all obiettivo del 2% a medio termine», spiega il comunicato pubblicato subito dopo la decisione: quanto l istituto di Francoforte si era imposto. La decisione è stata presa con un solo dissenso.

Il commento di Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Sole 24 Ore


Vino italiano guarda a est, export in Asia orientale 430 milioni

Il vino italiano è protagonista al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka con i lavori del primo Market trends and opportunities for Italian wine in Asia, dedicato all'export nel settore vitivinicolo, organizzato dal ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste in collaborazione con l'Agenzia Ice. All'evento, che si è tenuto questa mattina ed è organizzato da Italian Trade Agency (ITA) in collaborazione con il Gruppo 24 ORE, hanno partecipato e sono intervenuti il ministro Francesco Lollobrigida, e l'ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per l'Italia a Expo 2025 Osaka. 

In particolare, nel 2024, ha rilevato il direttore dell'Ice Matteo Zoppas il settore del vino "ha raggiunto gli 8,1 miliardi di euro (+5,5% sul 2023) e nel primo bimestre del 2025 l'export vinicolo ha toccato 1,2 miliardi di euro, in crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2024". E in questo scenario, secondo il direttore dell'Ice, l'Asia orientale che rappresenta un mercato strategico: "Qui l'export vinicolo italiano nel 2024 ha toccato 434 milioni di euro" e "nel 2024 abbiamo esportato in Asia 5,6 miliardi di euro di prodotti agroalimentari", ha concluso il direttore dell'Ice. 

In collegamento da Osaka, interviene Matteo Zoppas - presidente ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane 

Dazi, Trump: «Usa non sopravviverebbero senza»
Trump torna a difendere i dazi: «Senza tariffe, gli Stati Uniti non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivenza economica». Sostiene che grazie a essi l’economia americana stia vivendo un "boom", smentito però dall’Ocse, che prevede un rallentamento del PIL Usa dal 2,8% nel 2024 all’1,5% nel 2026. Intanto Washington accelera i negoziati commerciali con decine di Paesi: chieste le "migliori offerte" entro domani, prima della scadenza dell’8 luglio, quando termina la sospensione dei dazi del “giorno della liberazione”. L’incontro più delicato sarà domani, 4 giugno, a margine della ministeriale Ocse, tra il commissario Ue Maros Sefcovic e il capo negoziatore Usa Jamieson Greer, all’indomani dell’annuncio di Trump dell’aumento al 50% dei dazi su acciaio e alluminio europei. La Commissione Ue prepara una risposta: possibile attivazione di contromisure già dal 14 luglio. Ne parliamo con Lucio Miranda, Presidente e fondatore di ExportUSA.Bessent: "Gli Stati Uniti non andranno mai in default"Il Segretario al Tesoro Scott Bessent rassicura Wall Street: «Gli Stati Uniti non saranno mai inadempienti». Replica così a Jamie Dimon (JPMorgan), che avverte sui rischi del debito. Intanto Trump spinge per l’approvazione del suo ambizioso disegno di legge sulla spesa, che secondo Moody’s potrebbe pesare ulteriormente sul deficit, già fuori controllo. Bessent liquida le critiche come infondate. Ma il mercato lancia segnali d’allarme: i Cds americani (assicurazioni contro default) costano oggi come quelli di Paesi come Grecia e Italia. Morya Longo sul Sole 24 Ore: “Excusatio non petita”. Interviene Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.it.Consumi, Confimprese: ad aprile pesante -4,1%Ad aprile 2025 i consumi registrano un crollo del -4,1% su base annua, il dato peggiore da dopo il Covid. Nei primi quattro mesi dell’anno il calo è del -3,0%. In particolare, l’abbigliamento-accessori tocca un -9,3% mensile, mentre la ristorazione è l’unico comparto in lieve crescita (+1,1%). Male anche i canali di vendita: centri commerciali (-6%), high street (-4,2%), prossimità (-3,8%). Peggio di tutti il Sud (-6,1%), con la Puglia a -8,7%. La Toscana è l’unica regione stabile (0,0%). Le famiglie tagliano sui beni durevoli e privilegiano svago e tempo libero. Affrontiamo il tema con Mario Resca, Presidente Confimprese.
Bankitalia, Panetta: i dazi costano un punto alla crescita mondiale

Il governatore Fabio Panetta, nella Relazione annuale 2024, lancia un doppio allarme: i dazi doganali rischiano di ridurre di quasi un punto la crescita mondiale nei prossimi due anni (con impatti doppi per gli Stati Uniti), mentre in Italia resta urgente rafforzare produttività e salari. Panetta denuncia una strategia globale basata su dazi usati come leva negoziale, che però mina la fiducia internazionale. A livello nazionale, sottolinea che l’Italia ha imprese solide ma segnali troppo deboli sul fronte della produttività e delle retribuzioni reali (+6% dal 2000). Sui fondi Pnrr: l’Italia ha ricevuto 122 miliardi, ma restano ritardi nell’attuazione delle opere pubbliche. I fondi potrebbero aumentare il PIL di mezzo punto nel 2025-26, ma servono accelerazioni. Invocato un nuovo modello di sviluppo europeo, anche con eurobond. Interviene Carlo Marroni Il Sole 24 Ore.

I dazi di Trump bocciati dal tribunale del Commercio

La Corte federale del commercio ha annullato i dazi imposti da Trump a decine di Paesi, dichiarandoli illegittimi perché basati su un uso improprio della legge Ieepa del 1977. Stop anche alle tariffe su Canada, Messico e Cina. La decisione, nata da ricorsi di 12 Stati USA e piccole imprese tra cui l'importatore di vini VOS Selections, rappresenta la prima vera sconfitta legale della strategia commerciale trumpiana. La Casa Bianca farà appello. Interviene Marco Valsania corrispondente da New York de Il Sole 24 Ore

Federmeccanica, torna crescita nel trimestre ma zero-virgola

Nel primo trimestre 2025 l’industria metalmeccanica italiana mostra un lieve rimbalzo congiunturale (+0,7%) dopo il -1,8% di fine 2024, ma resta in calo su base annua (-5,8%). La produzione industriale nazionale segna +0,4% congiunturale e -3,4% tendenziale. In Europa il comparto resta debole, con l’UE a -0,2%, mentre Germania e Italia crescono moderatamente (+0,4% e +0,7%). L’export metalmeccanico italiano sale dell’1,3% (extra-UE +1,6%, UE +1,1%), con un avanzo commerciale di 11,2 miliardi. Forte la crescita verso la Germania (+7,1%), calo negli USA (-1,1%). Il sentiment resta cauto: solo il 26% prevede crescita produttiva, il 14% assunzioni, il 19% tagli. Il 68% non userà il Piano Transizione 5.0. L’80% delle imprese teme gli effetti dei nuovi dazi USA, soprattutto per l’export e le forniture. Germania (65%) e USA (43%) restano i principali mercati. Il 60% punta a diversificare, ma solo pochi valutano rilocalizzazioni. La fase recessiva si attenua, ma il contesto resta instabile. Interviene a Focus Economia Diego Andreis, Vicepresidente Federmeccanica.

Meloni a Samarcanda, accordi per più di 3 miliardi di euro con l'Uzbekistan

In visita ufficiale a Samarcanda, la premier Giorgia Meloni e il presidente uzbeko Mirziyoyev hanno siglato una dichiarazione congiunta e 14 accordi bilaterali per un valore complessivo superiore a 3 miliardi di euro. Tra i temi: investimenti, materie prime critiche, nucleare, energia, migrazione, cooperazione culturale e accademica. Avviata anche una commissione economica mista e l’apertura di una sede dell’Università della Tuscia a Tashkent. Coinvolte aziende italiane come Danieli e Ansaldo Energia, insieme a Sace per i meccanismi di garanzia. Ne parliamo con Vincenzo Miglietta inviato per Radiocor

Dior, Maria Grazia Chiuri lascia la direzione creativa

Dopo nove anni, Maria Grazia Chiuri lascia la direzione creativa delle collezioni femminili di Dior. Prima donna in questo ruolo, ha segnato l’identità della maison con una visione femminista e coerente con l’eredità di monsieur Dior. Il suo ultimo atto è stata la sfilata Cruise 2025 a Roma. Possibile successione affidata a Jonathan Anderson, oggi già a capo di Dior Homme. Chiuri è data in avvicinamento a Fendi. L’uscita avviene in un momento di riassetto strategico per LVMH e di incertezza per il mercato globale del lusso. Ne parliamo con Giulia Crivelli, Il Sole 24 Ore

Domani parte la sesta edizione del del Salone nautico di Venezia. Partecipano 300 imbarcazioni e 270 espositori

Venezia è di nuovo regina dell'Adriatico. Salone Nautico, sesta edizione. Quella che era una scommessa è diventata una solida realtà. L'Arsenale torna a ospitare le eccellenze della marineria italiana. Porta verso l'Oriente e capitale dell'Adriatico come la Serenissima è stata per secoli. Si apre giovedì mattina la sesta edizione del Salone Nautico di Venezia. Numeri da record, con 300 imbarcazioni e 270 espositori. Ma soprattutto il meglio della tecnica italiana del mare. I grandi yacht ma anche i settori riservati alle barche elettriche e a vela, le barche in legno e la cantieristica lagunare. L'arte della marineria che torna padrona dei luoghi dove ha fatto la storia. L'antico Arsenale si veste a festa per ospitare il mondo della nautica e gli amanti del mare. Le Tese e le Gaggiandre, la Darsena Grande e il piazzale della Campanella. La Tesa del Bucintoro e le Tese dell'Arsenale Novissimo.
Vedremo il superyacht della Sanlorenzo lungo 50 metri, l'Almax, la perla del Salone edizione 2025 che genera energia a bordo utilizzando idrogeno. Insieme al 940 di Ferretti Group, elegante e tecnologico, è la casa che produce anche i mitici motoscafi Riva a cui come sempre sarà dedicato uno stand. Ci sarà tra le ammiraglie della Ferretti anche il Pershing Gtx70. Da ammirare anche l'AB100 di Next group, motoscafo di 30 metri capace di raggiungere i 50 nodi in mare. E poi case famose in tutto il mondo come Pardo, JR yacht con la sua superbarca elettrica, il Lumen E10, il catamarano sempre elettrico della Belisama Cybercat, le anteprime di Luxia yacht con Open 35 e Open Monaco. E poi i superyacht classici di Azimut, come i modelli 53 e 68, l'As8 di Astondoa, il 460 di Invictus. Barche da sogno che si potranno anche visitare, ormeggiate in gran parte in Darsena Grande insieme ai gommoni di lusso Ribs.  In mostra anche i motori poco inquinanti. Elettrici, ibridi, a idrogeno, Un futuro non più rinviabile quando in laguna circolano ancora i propulsori a due tempi, con la benzina miscelata all'olio molto inquinante. E il futuro parla di motori a quattro tempi, a benzina, ma soprattutto di elettrici e idrogeno. La superficie espositiva comprende tutti gli spazi dell'antico Arsenale. Oltre alla grande esposizione sono previste decine di convegni e appuntamenti, sul tema della produzione ambientalmente sostenibile, fino al 2 giugno. Il pubblico potrà come sempre salire a bordo delle barche e ammirarne i dettagli. come si arriva Il Salone Nautico sarà raggiungibile entrando anche dalla porta dei Leoni, l'ingresso principale dell'Arsenale, oppure dalla Tesa 105 verso le Fondamente Nuove. Intervengono a Focus Economia: Fabrizio D'Oria, direttore operativo di Vela spa e del Salone Nautico Venezia, Alberto Galassi, amministratore delegato Ferretti group, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia.

Il destino della Ue è nella manifattura

L’Europa è un continente manifatturiero, ma la sua vocazione industriale è minacciata da un eccesso di regolazione. A differenza del modello USA, dove l’intervento pubblico stimola la concorrenza, in Europa rischia di soffocare l’impresa. Due i nodi critici: la trasformazione ideologica delle policy (es. transizione ecologica forzata) e la bulimia normativa. L’allarme: regole calate dall’alto minano la competitività e l’occupazione. Ne parliamo con Paolo Bricco, Il Sole24ore.

Antonio Filosa, chi è il nuovo ceo di Stellantis

Il 23 giugno 2025 Antonio Filosa diventa CEO di Stellantis. Con 25 anni di esperienza (Fiat, FCA, Jeep), ha rilanciato i marchi del gruppo in Sud e Nord America. Conosciuto per uno stile collaborativo, è chiamato a invertire il calo di ricavi e utili del 2024, gestire i dazi USA e guidare Stellantis nella transizione elettrica, mantenendo rapporti forti con governi e stakeholder. Il commento è affidato a Filomena Greco, Il Sole 24 Ore

Orsini: serve un Piano industriale straordinario per l’Italia e l’Ue per rilanciare gli investimenti

Orsini: serve un Piano industriale straordinario per l’Italia e l’Ue per rilanciare gli investimenti Nel corso dell’assemblea nazionale di Confindustria 2025 a Bologna, il presidente Emanuele Orsini ha lanciato un appello forte e diretto: sia l’Italia che l’Unione Europea affrontano un rischio concreto di deindustrializzazione, aggravato dalla guerra dei dazi e da un pregiudizio diffuso contro l’industria. Per contrastare questa tendenza, Confindustria propone un Piano industriale straordinario, articolato su due leve principali. La prima riguarda gli investimenti per potenziare la capacità innovativa del sistema industriale, attraverso un nuovo piano europeo simile al Next Generation EU ma dedicato all’industria e sostenuto da un mercato dei capitali unico e integrato. La seconda leva è normativa: occorre semplificare le regole, ridurre gli oneri burocratici e unire le dimensioni della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Orsini ha chiesto con forza il potenziamento di Industria 4.0 – o 6.0 – e dei contratti di sviluppo, strumenti già collaudati dalle imprese. Ma ha anche puntato i riflettori sull’urgenza di affrontare l’emergenza energetica, definendola un “dramma quotidiano” per famiglie, imprese e per l’intero Paese. La premier Giorgia Meloni, presente all’assemblea, ha espresso condivisione per le istanze di Orsini, dichiarandosi pronta a intervenire sul piano Transizione 5.0, che nella prima versione era troppo restrittivo. La premier ha anche aperto alla possibilità di includere le misure Transizione 4.0 e 5.0 nella revisione del Pnrr, con l’obiettivo di renderle più semplici e accessibili, in condivisione con le imprese e in dialogo con la Commissione Europea.

Bancari, quasi 45mila assunzioni con il Fondo occupazioneDurante il 129° Consiglio nazionale della FABI, tenutosi a Milano, il segretario generale Lando Maria Sileoni ha rivendicato con orgoglio i risultati ottenuti dal sindacato negli ultimi 18 mesi. Tra questi spicca il Fondo per l’occupazione, che ha consentito l’assunzione di quasi 45mila giovani nelle banche, con accordi sindacali mirati, in un settore segnato da piani di ristrutturazione, prepensionamenti e fusioni. Il contratto chiuso a fine 2023 – con l’aumento medio più alto tra tutti i rinnovi contrattuali, pari a 435 euro – viene descritto da Sileoni come un atto politico, non solo sindacale: un'affermazione del valore del lavoro e del rispetto che gli va riconosciuto. In un contesto di forte instabilità, dove in pochi mesi sono state lanciate cinque operazioni di M&A che coinvolgono oltre 100mila lavoratori – tra cui Unicredit-Banco Bpm e Mps-MediobancaSileoni invita a guardare il cambiamento organizzativo e tecnologico senza paura ma con consapevolezza, per non subirlo passivamente. A questo proposito sottolinea che i sindacati si sono dotati di strumenti propri per gestire i cambiamenti in autonomia, evitando licenziamenti. Sul tema delle aggregazioni, è intervenuto anche il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che ha criticato la modalità con cui si stanno conducendo molte delle operazioni, definite “ostili” e potenzialmente dannose per l’immagine del Paese. Messina ha anche difeso il ricorso alla Golden Power da parte del governo, pur riconoscendo che Bruxelles potrebbe intervenire per limitarne l’uso. Intanto Andrea Orcel, ceo di UniCredit, ha smentito qualsiasi interesse per Generali e ha definito l’operazione con Banco Bpm strategicamente valida ma bloccata da ostacoli legali e costi troppo alti legati proprio ai vincoli del Golden Power. Se le condizioni non cambieranno, ha detto, “la valutazione è definitiva”. Interviene a Focus Economia Lando Maria Sileoni - segretario generale FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani)

Auto, il mercato Ue stabile ma Tesla dimezza le immatricolazioni ad aprile

Il mercato dell’auto in Europa continua a mostrare segni di stagnazione: ad aprile le immatricolazioni sono calate dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2024 e, nel primo quadrimestre, l’incremento è stato appena dello 0,4%. I volumi restano inferiori del 20% rispetto ai livelli pre-Covid. Tra i cinque principali mercati europei, la Francia registra la maggiore contrazione rispetto al 2019 (-26%), seguita da Germania, Regno Unito, Italia e Spagna. Sul fronte dei costruttori, Volkswagen tiene le posizioni, mentre Stellantis perde il 9,6% da inizio anno, pur mostrando segnali di ripresa grazie a modelli come Citroën C3/ Aircross e Peugeot 3008. Renault consolida la terza posizione per volumi, mentre Saic Motor cresce fortemente (+31%), al contrario di Tesla, che dimezza le immatricolazioni e scende allo 0,7% di quota mensile. L’elettrico rappresenta il 17% delle immatricolazioni complessive, ma con forti differenze tra paesi: guida il Regno Unito (20,7%), seguita da Francia e Germania, mentre l’Italia è fanalino di coda con appena il 5,1%. Gli ibridi restano la scelta prevalente. Secondo Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor, i risultati raggiunti grazie a incentivi e sconti non fanno pensare che l’obiettivo della completa elettrificazione entro il 2035 sia realistico, anche perché la misura incontra sempre meno il favore dell’opinione pubblica. Ne parliamo con Filomena Greco, Sole24ore.

Urso annuncia 25 miliardi contro i dazi USA, ma sono fondi già riprogrammati

Nell’intervista a la Repubblica, il ministro Urso ha promesso 25 miliardi per sostenere le imprese colpite dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e UE, attingendo a fondi Pnrr, Coesione e Fondo sociale per il clima. Tuttavia, si tratta in realtà di risorse già oggetto di riprogrammazione da mesi, come ha spiegato Il Sole 24 Ore lo scorso 9 aprile: non nuovi stanziamenti, ma riutilizzo di fondi già assegnati all’Italia, da recuperare per evitare il disimpegno per ritardi attuativi. In particolare, il piano Transizione 5.0 da 6,2 miliardi ha finora generato prenotazioni per appena 664 milioni. Una parte dei fondi – 3,5-4 miliardi – è destinata a contratti di sviluppo per filiere strategiche, non a sostegni diretti. Anche per i programmi nazionali “Giovani, donne e lavoro” e “Ricerca e competitività per la transizione digitale” (11 miliardi totali), l’avanzamento è minimo: zero spesa per il primo, impegni al 30% per il secondo. Il Fondo sociale per il clima, poi, vincolato dal regolamento europeo, è destinato esclusivamente a famiglie vulnerabili e microimprese, non a grandi aziende esportatrici. Ne parliamo con Gianni Trovati, Il sole24 Ore.

Trump rilancia con la “Big Beautiful Bill”, 3.300 miliardi di nuovo debito in 10 anni

La Camera dei Rappresentanti americana ha approvato il maxi-bilancio voluto da Donald Trump, soprannominato la “Big Beautiful Bill”. Il pacchetto contiene tagli permanenti alle tasse, abolizione delle imposte su mance e straordinari, incentivi per l’acquisto di auto americane e misure sul confine. Trump ha celebrato l’approvazione su Truth Social, sollecitando il Senato a completare l’iter. Ma secondo il Comitato per un bilancio federale responsabile, la legge aumenterà il debito pubblico di 3.300 miliardi di dollari in dieci anni, portandolo dal 98% al 125% del PIL, ovvero oltre 36mila miliardi. La notizia ha innescato nuove vendite sui titoli di Stato: i rendimenti dei decennali sono saliti al 4,60%, quelli trentennali al 5,15%. Il provvedimento prevede anche un taglio di 800 miliardi a Medicaid, il programma sanitario per i meno abbienti, e riduzioni significative dei crediti per le rinnovabili. Interviene Alessandro Plateroti direttore di newsmondo.com

Ex Ilva, Urso incontra l’indotto ma la soluzione resta lontana

Oggi pomeriggio alle 16.30 si è tenuto un nuovo incontro al Mimit tra il ministro Adolfo Urso e i rappresentanti dell’indotto dell’ex Ilva, mentre resta in sospeso il confronto centrale con i sindacati. La riunione permanente convocata da Palazzo Chigi è stata nuovamente rinviata al 9 giugno: un ulteriore slittamento dopo quello del 27 maggio, motivato ufficialmente dalla necessità di approfondire valutazioni tecniche e dagli impegni congressuali e internazionali delle sigle sindacali. La settimana scorsa, intanto, si è chiusa senza progressi l’urgenza aperta dal sequestro degli altoforni 1 e 2 e dall’incendio all’AFO 2, che ha danneggiato un impianto di aspirazione riaccendendo le preoccupazioni sulla sicurezza. Il ministro Urso ha ribadito alla Camera che il blocco giudiziario rischia di compromettere la riconversione ambientale, economica e negoziale dello stabilimento di Taranto. Anche il sottosegretario Mantovano è intervenuto, parlando di un’eredità tecnica pesante lasciata dal socio privato e di condizioni impiantistiche “ben peggiori di quanto previsto”. In parallelo, a Taranto circa 200 lavoratori hanno protestato bloccando la statale per Bari, lamentando l’assenza di un collegamento streaming con il tavolo romano: “Il governo ci prende in giro”, ha detto un delegato. Rocco Palombella (Uilm) ha chiesto “risposte vere” entro la prossima settimana. Il commento è di Domenico Palmiotti Il Sole 24 Ore Taranto.

?Rischi e scelte fatali, quale impatto sui mercati?

Prende il via la seconda giornata del Festival dell'Economia di Trento, dedicata al tema "Rischi e scelte fatali. L'Europa al bivio". La manifestazione, realizzata dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia Autonoma di Trento, con la collaborazione del Comune e dell'Università, quest'anno festeggia i suoi venti anni e si terrà dal 22 al 25 maggio. La postazione di Radio24 si trova in piazza Piazza Cesare Battisti.

L'edizione festeggia i 20 anni del Festival e i 160 anni del Sole 24 Ore con 6 Premi Nobel, 17 Ministri, 107 relatori del mondo accademico, 45 economisti nazionali e internazionali, 66 rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee, 61 tra manager e imprenditori.

Il ruolo, le scelte e i rischi per l'Europa sono al centro del programma che, in questa prima giornata, ha visto la presenza di cinque ministri, tra cui Antonio Tajani, Giancarlo Giorgetti, Daniela Santanchè e Guido Crosetto, Francesco Gaetano Caltagirone, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera e Andrea Illy.  A Trento irrompe anche il tema della pace con il cardinale Matteo Maria Zuppi. Tra i rappresentanti del governo i ministri Adolfo Urso, Tommaso Foti, Marina Calderone, Roberto Calderoli, Andrea Abodi, Paolo Zangrillo. Sul fronte politico la segretaria del Pd Elly Schlein e su quello sindacale i segretari della Uil, Pierpaolo Bombardieri e della Cgil, Maurizio Landini. Tra i banchieri il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro. In parallelo proseguono anche gli incontri dei palinsesti del Fuori Festival, Economie dei Territori e Incontri con l'Autore. Interviene a Focus Economia Giovanni Tamburi, presidente e ad di TIP, Tamburi Investment Partners, società quotata a Piazza Affari.

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