Smart City
Tags (categorie): Politica
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Il drammatico uno-due della pandemia seguita dal conflitto in Ucraina ha contribuito dolorosamente a un passaggio culturale importante, facendoci finalmente realizzare che la transizione ecologica è uno strumento per conseguire una maggiore indipendenza dalle importazioni di materie prime, energia e semilavorati, da cui le economie europee sono estremamente indipendenti. Le soluzioni proprie della crisi ecologica (dalle fonti rinnovabili al ciclo idrico integrato, dall'economia circolare alla fusione nucleare) si rivelano infatti essere ciò che serve per affrontare la crisi geo-politica, energetica ed economica che ci attanaglia.Lo speciale estivo di Smart City "La transizione ecologica in tempo di crisi" racconta i punti di contatto tra le crisi del nostro tempo, e la ricerca di possibili soluzioni comuni, affrontando temi quali la gestione dell'acqua, le opportunità offerte dalle energie forestali e marine, le sfide dei sistemi di stoccaggio energetico sostenibili e della fusione nucleare.Scopri il podcast originale Smart City XL
Autore: Radio 24
Ultimo episodio: 17/06/25 0:24
Aggiornamento: 18/06/25 10:10 (Aggiorna adesso)
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Data: 17/06/25
Dall'Università di Pisa arriva un'innovazione che potrebbe rivoluzionare il monitoraggio delle terapie oncologiche: un biosensore impiantabile capace di rilevare in tempo reale l'assorbimento dei farmaci chemioterapici.
La chemioterapia, infatti, richiede un delicato equilibrio tra efficacia nel combattere il tumore e la potenziale tossicità per il paziente, un bilanciamento che dipende molto dalla quantità di farmaco effettivamente assorbita dal tessuto malato.
Qui entra in gioco il lavoro dei ricercatori pisani, che hanno sviluppato un sensore sottilissimo, una sorta di "francobollo". Se necessario, durante un intervento chirurgico, può essere posizionato direttamente sull'organo o sul tessuto da monitorare. Questo sensore, sfruttando la fluorescenza che acquisisce in presenza di chemioterapici, permette di monitorarne l'assorbimento. La sua peculiarità è che, dopo alcuni giorni, si dissolve e viene riassorbito dal corpo, proprio come i punti di sutura.
Ne parliamo con Giuseppe Barillaro, professore di Elettronica del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa.
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Data: 13/06/25
Realizzare “panini elettronici” è una specialità per pochi, e tra questi ci sono i ricercatori della Fondazione Bruno Kessler, che si sono aggiudicati un finanziamento europeo di oltre 50 milioni di Euro da parte dellIniziativa IPCEI (Important Projects of Common European Interest). Lidea di base è che i sensori elettronici di vario tipo e i loro circuiti di controllo, invece di essere stampati gli uni affianco agli altri su un wafer di silicio, possano essere stampati su wafer diversi e impilati con precisione, dando vita a sadwitch di circuiti elettronici che risultano molto più compatti, più efficienti e meno energivori. Sensori richiesti da settori quali la medicina, laeronautica, i veicoli a guida autonoma e la ricerca fondamentale. Ne parliamo conLorenza Ferrario, capo unità Micro Nano Facility e responsabile FBK del progetto IPCEI ME.
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Data: 11/06/25
Immaginate di dover colorare una cartina geografica sulla base degli impatti sociali dell'intelligenza artificiale, scurendo le aree più a rischio di essere colpite. Quali vi aspettereste che siano? Le città o le campagne? I centri o le periferie? Le città medie o i grandi centri urbani? Uno studio condotto dai Nokia Bell Labs di Cambridge e dal Politecnico di Torino ha esaminato il probabile impatto dellIA sul lavoro nelle principali aree urbane degli Stati Uniti e ne è uscita una mappa che offre diversi spunti di riflessione e che segnala un rischio: quello di acuire i divari sociali presenti nel paese, colpendo in particolare le città di medie dimensioni fortemente legate a un solo tipo di industria. Ce ne parla Daniele Quercia, Director of Responsible AI at Nokia Bell Labs Cambridge.
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Data: 11/06/25
Sperimentazioni di camion a guida autonoma che viaggiano lungo le autostrade senza alcun conducente a bordo, sono ormai una realtà in Cina e USA. Mentre in molti altri paesi, tra cui la Germania, si sperimenta regolarmente con conducente di sicurezza a bordo. La maturità tecnologica, infatti, è ormai sostanzialmente raggiunta, sebbene si discuta ancora di quale sia la configurazione migliore per questi mezzi e per linfrastruttura stradale su cui dovranno circolare. Ma molto del successo di questo paradigma non dipenderà da fattori tecnologici, bensì dalla regolamentazione e dallaccettabilità sociale, incluso limpatto sui posti di lavoro di un settore nel quale cè un'enorme difficoltà a reperire autisti. Ce ne parla Sergio Savaresi, professore di Controllo Automatico presso il dipartimento DEIB del Politecnico di Milano.
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Data: 09/06/25
In questi giorni, lungo lautostrada che collega Dallas a Houston, è possibile incontrare un tir carico di merci che viaggia senza conducente. Diversamente dalle precedenti sperimentazioni di camion a guida autonoma negli Stati Uniti, a bordo non cè nessuno che possa intervenire in caso di problemi. In Cina, esperimenti analoghi vanno avanti già dal 2024. È un salto di qualità molto significativo, cui va aggiunto che sperimentazioni di camion a guida autonoma con a bordo un conducente di sicurezza si svolgono regolarmente in numerosi paesi, anche in Europa.
Che il punto di penetrazione della mobilità autonoma sarebbe stata lautostrada e sarebbero stati gli autotrasporti pesanti, era opinione largamente diffusa tra gli addetti ai lavori. E ora si direbbe che stia accadendo. Ma la tecnologia è davvero pronta? Ne parliamo con Sergio Savaresi, professore di Controllo Automatico presso il dipartimento DEIB del Politecnico di Milano.
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Data: 06/06/25
Scavare la roccia con un laser: è questo l'obiettivo del progetto Europeo DeepU. Questo progetto mira a sviluppare una punta per trivelle radicalmente innovativa, che combina un potente laser con gas criogenici (freddissimi) per rimuovere le "ceneri" della roccia.
Il lavoro è in fase avanzata e, come previsto, il laser riesce a perforare tutti i tipi di roccia. Più complessa è invece la fase di vetrificazione delle pareti del condotto per renderle a tenuta stagna, un passaggio fondamentale per lo sviluppo della geotermia. Ce ne parla ancora Adele Manzella, prima ricercatrice dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR.
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Data: 04/06/25
Perché l’energia geotermica è così poco sviluppata? Paesi vulcanici come l’Italia, in particolare, hanno un sottosuolo che offre condizioni ideali, ma su questa fonte ci sono poche aspettative. Perché? Il principale problema della geotermia tradizionale è che necessita sia di calore che di acqua, e il rischio di non trovare abbastanza dell’uno o dell’altra quando si effettua una perforazione è alto. Ma cosa dire se si potesse fare a meno dell’acqua? L’ultima frontiera della geotermia mira proprio alla possibilità di realizzare circuiti idraulici a grande profondità, nei quali iniettare acqua da un pozzo per poi ripescarla calda da un altro pozzo. Tutto questo, senza che l’acqua si disperda nel sottosuolo, come avviene col cosiddetto fracking, col rischio di aumentare la sismicità. Ce ne parla Adele Manzella, prima ricercatrice dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR.
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Data: 03/06/25
Una internet senza fili per l’oceano e i suoi abissi. A questo sta dando corpo la start-up Wsense, che ha chiuso un round di finanziamento da oltre 7 milioni di Euro, dopo averne raccolti più di 15 un paio di anni fa. Wsense ha sviluppato un insieme di tecnologie ottiche e acustiche uniche nel loro genere, che permettono ad apparecchiature e infrastrutture subacquee di comunicare tra loro, in un ambiente in cui le normali comunicazioni wi-fi, basate su onde radio e microonde, non funzionano. Le creature marine, d’altronde, utilizzano da sempre i suoni e la bioluminescenza per comunicare tra loro, proprio per la capacità di questi segnali di diffondersi nell’acqua. Questa Internet subacquea sarebbe preziosa per monitorare l’ambiente sottomarino e le infrastrutture che vi risiedono, tra cui milioni di chilometri di cavi per le telecomunicazioni. Ne parliamo con Chiara Petrioli, professoressa ordinaria di ingegneria informatica all'Università Sapienza, e AD di Wsense dal 2022.
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Data: 29/05/25
Se gli atomi diventano lettere, le molecole possono diventare parole, o intere frasi. Analogamente a come i Large Language Model sono addestrati a parlare il linguaggio naturale, un software di Intelligenza Artificiale può essere addestrato a parlare il linguaggio della chimica. Su questa linea si è mossa l’Università di Pisa, che in un articolo pubblicato sull’European Journal of Medicinal Chemistry ha descritto un nuovo modo per progettare molecole farmacologiche basate su quello che vengono chiamati “chemical language models”, modelli linguistici ispirati a quelli usati nei chatbot come ChatGPT, ma addestrati a leggere e scrivere il linguaggio molecolare. Ce ne parla Tiziano Tuccinardi, Professore di Chimica Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa.
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Data: 28/05/25
Permettere a chi ha subìto lesioni al midollo spinale di recuperare, almeno in parte, la capacità di muoversi e di percepire gli stimoli tattili, è da sempre uno degli obiettivi più avveniristici della ricerca in campo medico, ed è anche l’obiettivo del progetto europeo RISEUP, che vede impegnate tra gli altri l’Università Sapienza di Roma, ENEA e l’azienda RISE Technology. RISEUP sta sperimentando un processo di medicina rigenerativa altamente innovativo, che consiste nel trapiantare cellule staminali nel midollo danneggiato per poi indurle, grazie a speciali stimoli elettrici, a trasformarsi in neuroni del sistema nervoso e ricostituire i circuiti interrotti. Ne parliamo con Claudia Consales, ricercatrice della divisione di Biotecnologie dell’ENEA della Casaccia.
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Data: 27/05/25
Un veicolo ferroviario a guida autonoma, per il controllo e la manutenzione delle linee ad alta velocità italiane. È questo l’obiettivo del progetto URV (Unmanned Railway Vehicle), nato dalla collaborazione di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) con Fondazione Bruno Kessler (FBK), Politecnico di Milano e altri partner accademici. URV è un piccolo veicolo ferroviario a guida totalmente autonoma, va a batteria, ha circa 4 ore di autonomia e può raggiungere i 200km/ h. Oltre ad ospitare sensori e visori che gli permetteranno di esplorare le linee ad alta velocità alla ricerca di eventuali anomalie, potrà essere usato come “cavia” per aprire le linee dopo una chiusura per manutenzione. Ce ne parla Alessandro Cimatti, Direttore del Centro Digital Industry di Fondazione Bruno Kessler.
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Data: 26/05/25
Oggi a La Spezia ENEA, ASG Superconductors e DTT Scarl hanno presentato il primo dei 18 super-magneti che costituiranno il cuore del Divertor Tokamak Test (DTT).DTT è una macchina sperimentale per la fusione nucleare, in costruzione presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati, con cui sarà possibile condurre esperimenti unici al mondo su uno dei componenti più critici dei prototipi di reattore a fusione: il divertore, destinato a raccogliere ed asportare le “ceneri” della fusione nucleare, e perciò quasi a contatto coi i plasmi roventi che circolano all'interno del reattore. I magneti superconduttori sono la tecnologia chiave della fusione, perché i campi magnetici sono l'unico modo per contenere la furia del plasma a quelle temperature. Ne parliamo con Francesco Romanelli, Docente di Fisica dell'Energia Nucleare all'Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e Presidente del consorzio DTT Scarl.
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Data: 22/05/25
Uno studio chiamato “Analisi di possibili traiettorie per la transizione energetica in Sardegna”, realizzato dal Politecnico di Milano in collaborazione con le università di Padova e di Cagliari, ha fatto emergere che l’Isola può e deve puntare a diventare la prima regione italiana con un sistema elettrico totalmente basato sulle fonti rinnovabili, dal momento che lo scenario 100% FER è anche quello che prevede il costo dell’energia più basso in assoluto. La Sardegna gode certamente di condizioni speciali: è estremamente ricca di sole e di vento. Ma ha subìto una forte deindustrializzazione e a breve disporrà di nuove interconnessioni elettriche col continente che le consentiranno una grande flessibilità sia in importazione che in esportazione. Di tutto questo, parliamo con Fabrizio Pilo, professore di Sistemi Elettrici per l’Energia, coautore dell’articolo e prorettore al Territorio e all’Innovazione dell’Università di Cagliari.
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Data: 21/05/25
Accettare di sprecare un 10% dell’energia prodotta da sole e vento, potrebbe essere il modo più semplice per aumentare il contributo delle rinnovabili alla produzione elettrica, evitando di incorrere in costi infrastrutturali eccessivi. L’idea di buttare via dell’energia può apparire malsana, e questo è sicuramente vero in un sistema energetico in cui per produrla bisogna bruciare combustibili pagati a caro prezzo come gas o petrolio. Ma in un sistema caratterizzato da costi marginali pari a zero (tipici di rinnovabili come fotovoltaico ed eolico) potrebbe essere molto più conveniente che non investire in sistemi di accumulo che evitino di sprecarne anche una sola goccia. Sovrapprodurre potrebbe quindi essere conveniente in un sistema fondato su fonti non programmabili. Ne parliamo con Maurizio Delfanti, professore di Sistemi Energetici del Politecnico di Milano, Coordinatore del CTS di Italia Solare.
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Data: 20/05/25
La capacità di tenere sotto controllo il consumo energetico dei data center è cruciale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, tanto per ragioni ambientali quanto per ragioni economiche. Il tema è stato trattato la scorsa settimana nell’ambito della manifestazione NetZeroMilan. Per contenere i consumi dell’IA, si punta prima di tutto su algoritmi più efficienti; mentre per quanto riguarda l’Hardware (in attesa che emergano soluzioni potenzialmente dirompenti come il calcolo in memoria o il calcolo ottico, che stravolgerebbero lo scenario dei consumo del mondo digitale) si punta su microprocessori in grado di tollerare meglio temperature elevate, che quindi richiedano meno raffrescamento, e sulla differenziazione dell'hardware dedicato all’addestramento delle reti neurali da quello dedicato a farle girare. Ce ne parla Luca Dozio, Direttore Osservatorio 5G & Beyond e Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, intervistato da Silvia Bandelloni.
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Data: 19/05/25
Due guanti, due bracciali e una cintura dotati di sensori di vario tipo, più quattro elettrodi che si applicano come cerotti: è quanto serve ai ricercatori del'Università di Trento e dell’Università del Sannio, unite nel progetto SafeOperator4.0, per misurare gli sforzi a cui è soggetto un operaio e stabilire la causa esatta fornendo indicazioni su come attenuarla. Ridurre la fatica nelle operazioni manuali è tra gli obiettivi del paradigma Industria 5.0. Di fronte all’invecchiamento della popolazione europea, la forza lavoro è infatti caratterizzata da un numero sempre maggiore di malattie croniche, anche dovute a usura lavorativa. Un problema non solo sanitario, ma anche di produttività. Ne parliamo con Francesco Pilati, professore di Impianti industriali al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento.
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Data: 15/05/25
Lungamente invocato come ingrediente chiave della transizione energetica, l’idrogeno decarbonizzato, verde o blu, si sta rivelando un cliente difficile. Soprattutto, si sta rivelando più difficile del previsto il raggiungimento di una condizione di sostenibilità economica, senza la quale è difficile immaginare una forte espansione di questo vettore energetico. Dei primi progetti di produzione di idrogeno a basso tenore di CO2, che a livello mondiale stanno puntando a raggiungere una condizione di competitività si è discusso stamattina a NetZero Milan, una tre giorni di dibattiti e convegni che la città di Milano ospita in questi giorni, dedicata alla transizione energetica e caratterizzata da una particolare attenzione a competitività e sicurezza energetica. Per Smart city c’era Silvia Bandelloni che ha incontrato Stefano Campanari e Davide Bonalumi, docenti del Politecnico di Milano affiliati all’Hydrogen Joint Research Partnership.
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Data: 14/05/25
Una economia circolare dell’arredamento e degli allestimenti. È quanto sta tentando di sviluppare Lizard, start-up innovativa incontrata nel corso della manifestazione Rebuild, la settimana scorsa a Riva del Garda. Spesso accade che mobili di qualità elevata, con una aspettativa di vita di 20 anni, vengano smaltiti dopo soli 5/ 7 anni per la necessità di alberghi, centri direzionali ecc di aggiornare il look. Partendo da questa constatazione, Lizard ha sviluppato un modello innovativo di “Furniture as a service” che permette agli arredamenti di vivere più cicli di vita; ma a una condizione: pianificarlo fin dall’inizio. Il processo, infatti, prende il via con la selezione di un catalogo ad hoc di mobili adatti a subire ripetuti processi di montaggio e smontaggio, riparazione e remanufacturing; e la ricerca dei futuri utenti di un arredamento inizia quando ancora è in uso. Ce ne ha parlato Eneida Lila, Head of strategy e Cofounder di Lizard.
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Data: 13/05/25
Trasformare, per mezzo dei microorganismi, scarti agro-alimentari, CO2 biogenica e acque reflue industriali in un ventaglio di prodotti della chimica verde destinati a vari settori industriali: dalla cosmetica all’agricoltura alla zootecnia. Questo è l’obiettivo del progetto GoodByO, che nei prossimi tre anni svilupperà quattro fabbriche microbiche su scala pilota. Laboratori che metteranno alla prova questo scenario, sfruttando i flussi secondari della bioraffineria olandese ChainCraft come materie prime, e cercheranno di renderlo economicamente competitivo. Ne parliamo con Valeria Agostino, microbiologa industriale, ricercatrice del Center for Sustainable Future Technologies dell’IIT di Torino
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Data: 12/05/25
È stato recentemente inaugurato Cresco 8, il nuovo supercomputer di ENEA, ospitato a Portici vicino Napoli, in un ambiente di circa 150 metri quadri e progettato per massimizzare l'efficienza energetica. Cresco sarà a disposizione di università, di enti di ricerca e di imprese, ma servirà soprattutto alla stessa ENEA, che lo utilizzerà per applicazioni prevalentemente dedicate alla scienza, quindi alla ricerca scientifica. Ma non mancheranno applicazioni anche nel campo del trattamento dei big data e dell'intelligenza artificiale. Per saperne di più, ne parliamo con Giovanni Ponti, responsabile della divisione ICT del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili.
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Data: 08/05/25
Quale ruolo per l’intelligenza artificiale nel mondo dell’edilizia? Il tema ha occupato numerosi dibattiti della manifestazione Rebuild 2025, dedicata all'innovazione nel settore delle costruzioni. Ne è emerso che l’IA è vista come uno strumento destinato ad affiancare le imprese di costruzioni nel processo di contrattazione con il committente, nello svolgimento delle incombenze burocratiche, nella ricerca dei fornitori e, naturalmente, nella fase di progettazione. Con un’avvertenza: più che “al centro” (come spesso si sente dire) l’essere umano dovrà presidiare l’inizio e alla fine di questi processi.
Alberto Mattiello, esperto di innovazione digitale, componente del comitato scientifico di Rebuild
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Data: 07/05/25
Un calcestruzzo che si auto ripara, rimarginando cricche e fratture prima che possano degenerare diventando irrecuperabili, aprendo la strada alla corrosione e all’ammaloramento delle opere in calcestruzzo armato.
È quanto ha messo a punto DMAT, società approdata al mercato solo da pochi mesi dopo il tipico percorso da start-up, e che a Rebuild – in corso a Riva del Garda in questi giorni – ha presentato i risultati del proprio lavoro in un convegno dedicato alla sostenibilità dei materiali nel settore edilizio.
Ospite Paolo Sabatini, CEO e Co-fondatore di DMAT
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Data: 06/05/25
Progetti come Energiesprong hanno fatto scuola in Europa dimostrando che, almeno per certe classi di edifici, è possibile ristrutturare per mezzo di componenti di involucro prefabbricati, assemblati in uno stabilimento e installati in cantiere. Certo si tratta di un processo edilizio radicalmente nuovo e fortemente digitalizzato, perciò non facile da digerire, ma che offre diversi vantaggi, quali prestazioni certificabili, costi più certi e cantieri molto più brevi. Paesi come la Germania e la Spagna si stanno muovendo rapidamente in questa direzione. E l’Italia?
Ospiti Thomas Miorin, CEO di EDERA, e Sergio Anzelini, Pres. di ITEA
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Data: 05/05/25
Rigenerare il patrimonio edilizio inutilizzato nei contesti di montagna, trasformandolo in un asset per attrarre nuovi abitanti e combattere lo spopolamento. Questa l’idea alla base di Ri.Val, progetto della Provincia di Trento che tenta di dar corpo a un’ipotesi spesso invocata, ma raramente praticata con successo. Spesso lo spopolamento convive con una domanda di persone che vorrebbero andare a vivere in montagna e che tuttavia non trovano un’offerta abitativa adeguata, nonostante una vasta disponibilità di edifici abbandonati o inutilizzati. Ri.Val punta quindi a costruire questa offerta, dando vita a un soggetto aggregatore con un mix di capitali pubblici e privati; una SGR, che acquisirà gli edifici adatti allo scopo in cambio di quote o acquistandoli sul mercato, per poi ristrutturarli e trasformali in edilizia convenzionata. Un caso di innovazione finanziaria e di governance di cui parliamo con Simone Marchiori, Assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell'Autonomia e dell'Euregio.
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Data: 30/04/25
Con il programma Smart City, Radio24 dedica una settimana speciale all’undicesima edizione di REbuild, l’evento sull’innovazione sostenibile nel settore dell’edilizia che si svolge il 6 e 7 maggio a Riva del Garda. La manifestazione ruota attorno ai temi di edilizia off-site, nuovi materiali, energia, e altro ancora. In questa puntata, diamo qualche anticipazione su cosa attende gli ospiti di quest’anno, in termini di temi, padiglioni e incontri, e parliamo dei temi caldi che possono fare la differenza. A tal proposito, sentiamo Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi, ed Ezio Micelli, Presidente del Comitato Scientifico di REbuild 2025 e Professore dell’Università IUAV di Venezia, intervistati da Silvia Bandelloni.
https://injector.simplecastaudio.com/080d42f0-d0cf-47c5-8fd8-df23a3c131a7/episodes/8cbf1247-1885-4b6b-aa6f-11f27cb0acf4/audio/128/default.mp3?aid=rss_feed&awCollectionId=080d42f0-d0cf-47c5-8fd8-df23a3c131a7&awEpisodeId=8cbf1247-1885-4b6b-aa6f-11f27cb0acf4&feed=yjcZMLCO

Data: 29/04/25
Nella puntata precedente abbiamo parlato di Intelligenza Artificiale a bordo dei mezzi pesanti come camion e tir. In questa puntata continuiamo a parlare di Intelligenza Artificiale e logistica, cercando di capire in che modo l’IA venga applicata all’interno dei magazzini, che sono il cuore della logistica. Anche di questo parliamo con l’aiuto di Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano.
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Data: 28/04/25
Rendere la vita più facile agli autisti di trasporti pesanti, come camion e tir. Questo è uno dei campi di applicazione dell'Intelligenza Artificiale più gettonati nel mondo degli autotrasporti. Il settore vive da anni una difficoltà nel trovare autisti; l'Intelligenza Artificiale viene quindi vista sia come uno strumento per ridurre il bisogno di addetti ai lavori, sia come uno strumento per aumentare la qualità della vita dei lavoratori e migliorarne la sicurezza. Si va dai sistemi di computer vision montati in cabina, per rilevare eventuali disattenzioni dell'autista, ai veicoli autonomi, per movimentare semi rimorchi o container nei piazzali, fino ai software per pianificare viaggi, soste e carico-scarico in base al traffico. Ne parliamo con Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano.
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Data: 24/04/25
Produrre ammoniaca - una delle più importanti materie prime seconde - direttamente da aria e acqua, con un processo completamente elettrificato che ricorda da vicino l’elettrolisi dell’acqua. È questo l’obiettivo del progetto Ginny, di cui parliamo dalla puntata precedente e che si inserisce nel filone di ricerca di alternative al processo Haber Bosh per la produzione dell’ammoniaca, uno dei processi chimici più importanti ma più energivori. Oltre all’efficienza elevata, una caratteristica distintiva del progetto Ginny è la possibilità di effettuarlo su piccola scala, tanto da lasciare immaginare che gli agricoltori possano usarlo per prodursi l’ammoniaca necessaria a fertilizzare i campi, insieme ad altri sottoprodotti altrettanto utili come l’idrogeno. Ne parliamo con Federico Bella, professore di Chimica al Politecnico di Torino.
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Data: 23/04/25
Il processo Haber-Bosh per la produzione di ammoniaca, inventato agli inizi del ‘900 da Frizz Haber, è uno dei più importanti della storia della chimica. L’ammoniaca infatti è essenziale per la produzione di fertilizzanti e trova impiego anche nella produzione di plastiche, fibre sintetiche, esplosivi, farmaci, solventi e fluidi refrigeranti.
Tuttavia il processo Haber Bosch è estremamente energivoro, motivo per cui il mondo della ricerca è fortemente impegnato a cercare delle alternative. Come ci racconta Federico Bella, professore di Chimica del Politecnico di Torino, il progetto Ginny, da lui ideato e finanziato con un ERC Grant dall’UE, consiste in un nuovo processo, completamente elettrificato, per sintetizzare ammoniaca direttamente da aria e acqua.
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Data: 22/04/25
Trasformare rifiuti industriali in materiale da costruzione, sequestrando al tempo stesso anidride carbonica e stoccandola in modo stabile. Questo è l'obiettivo di Resilco, una startup che da poco ha chiuso un round di finanziamento da 5 milioni di euro, partecipato anche da finanziatori istituzionali, con cui punta a costruire anche un primo impianto pilota nel 2026. Il principio su cui si basa il processo industriale di Resilco chiama in causa la carbonatazione, una reazione chimica che trasforma in carbonati la CO2 atmosferica quando reagisce con altri composti presenti nell'ambiente. In natura, questi processi sono però troppo lenti per rimuovere la CO2 alla velocità che ci servirebbe. Si stanno quindi studiando diversi approcci per accelerarli. Di uno di questi ci parla David Cagieco Mugnos, fondatore e CEO di Resilco.