Umano Digitale. Come esplorare il mondo senza uscire dalla Rete


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Nel corso dei secoli, l’osservazione diretta di gesti, pratiche e comportamenti ha permesso all’antropologia di capire il mondo delle interazioni umane nei gruppi sociali di riferimento. Oggi, il digitale ha allargato il territorio in cui le persone vivono il loro quotidiano: nelle community online si comportano e si esprimono con specificità che meritano di essere osservate e interpretate.
L’antropologia digitale fa questo, studia tutto ciò che riguarda l’essere umano in rapporto alla tecnologia e ai media e lo fa con metodo proprio, la netnografia.

Nei cinque episodi del podcast “Umano digitale. Come esplorare il mondo senza uscire dalla Rete”, Alice Avallone (etnografa, docente della Scuola Holden e digital strategist) racconta come questa disciplina contaminata osservi la relazione tra digitale e persone: ci saranno nonna Irma e la sua personale definizione di smartphone, il Covid e la parola “hacker” associata ai maniaci delle pulizie, Erodoto come primo etnografo della storia, il pupazzo Furby, il robot Emiglio, l’aspirapolvere Roomba e Amazon Echo, la sostenibilità raccontata da quegli hashtag che sono manifesti per la Generazione Z.
Autore: Storie avvolgibili
Ultimo episodio: 08/01/21 16:15
Aggiornamento: 17/05/24 7:04 (Aggiorna adesso)
Le tensioni culturali
Fino a qualche decennio fa erano le parole che terminavano con -ismo a fare da una bussola per orientarci tra idee, movimenti, tendenze: anarchismo, fascismo, marxismo, terrorismo, pacifismo. 
Le emozioni nell'aria
Al tramonto degli anni Novanta i bambini di tutto il mondo hanno iniziato a fare la conoscenza di un animaletto robotico, interattivo ed esigente di attenzioni: il Furby. In tutto il mondo ne sono stati venduti più di 41 milioni, e uno di questi è entrato a casa mia.
I luoghi comuni online
Essendo straordinariamente religiosi, assai più di tutti gli altri uomini, osservano le seguenti regole: bevono da tazze di bronzo, pulendole accuratamente ogni giorno, non chi sì chi no, ma tutti. Portano vesti di lino sempre di bucato curando ciò al massimo grado.
Le abitudini in casa
Quando andavo alle medie io, parlo della metà degli anni Novanta, andavano di moda gli hacker. Ve li ricordate? Nell’immaginario comune erano questi ragazzetti con la felpa e il cappuccio in testa, al buio davanti a uno schermo nero e una cascata di bit verdi incomprensibili. 
I gesti sugli schermi
Certo che dobbiamo essere buffi noi esseri umani visti da fuori, soprattutto in questa epoca iper-connessa. Parliamo con la nostra dolce metà attraverso uno schermo, chiediamo come si cucina il ragù a una scatolina parlante, controlliamo il nostro sonno con un braccialetto intelligente.

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